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A Capizzi chi controlla il territorio? L'errore è credere all'errore!

Il 29 settembre, a Sferracavallo, durante la processione dei santi Cosma e Damiano, viene ferita "per errore" una donna; a fine Aprile, a Monreale, tre persone vengono ammazzate sempre "per errore"; a Ottobre è stata la volta di Palermo e il primo di Novembre quella di Capizzi. La sera di Ognissanti, Giuseppe Di Dio viene ammazzato "per errore". Questo scrivono i giornali e questo ripetono i politici interessati a dire la loro in merito al caso. I capitini invece parlano di strage annunciata . Su Facebook, Antonio Di Dio scrive: "...Tutti lo sapevamo. Tutti avremmo potuto, e dovuto, evitarlo. Da tempo si parlava di due giovani che si aggiravano armati per il paese, con atteggiamenti e comportamenti che incutevano paura e smarrimento tra la gente. Le segnalazioni c’erano, gli appelli pure. La preoccupazione era sotto gli occhi di tutti. Eppure, quelle parole sono rimaste sospese nel vuoto..." e di strage annunciata parla un perente della vittima. E' stato anche scritto della quiete di Capizzi e di una piccola comunità sana, ma allora come si spiega la paranza del primo novembre? Quella del primo novembre è stata una spedizione punitiva contro chi aveva osato denunciare un membro della famiglia Frasconà Filaro e chi denuncia, nei piccoli e quieti paesini tutti famiglia e omertà, merita di essere sparato e pazienza se invece del denunciante viene ammazzata un altra persona. Dov'è l'errore in tutto questo? Uno dei fratelli Frasconà Filaro aveva bruciato il portone della caserma dei locali carabinieri, l'anno avanti al fatti del primo novembre; un gesto che denota arroganza, ma anche certezza di impunità. Chi agisce così è sicuro di una impunità assoluta! E chi l'ha reso così sicuro? La consapevolezza che i legami familiari valgono più della Legge perché solo uno sprovveduto può pensare di denunciare senza pagarne le conseguenze. Da questo nasce l'omertà. Dalla paura del più forte e dall'assenza dello Stato. I capitini temevano la famiglia Frasconà Filaro eppure niente è stato fatto prima che per "errore" venisse ammazzato un diciassettenne. Che farà la presidente del Consiglio? Verrà in Sicilia a bonificare il territorio? Dichiarerà sconcertata che occorre ordine e giustizia? O procederà a far costruire il ponte, ignorando i bisogni sociali e economici e infrastrutturali di una terra lasciati al controllo9 dei delinquenti? Dobbiamo tornare a credere che la Giustizia è cosa nostra? O è meglio armarsi e fare da sé?

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