top of page
Original on Transparent.png

Alain Calò. LETTERA ALL'ON.FABIO VENEZIA


Caro on. Venezia,

in questi giorni il PD siciliano più che un partito sembra essere un mercato di bassa lega. Un partito allo sbando dove i nodi sono venuti al pettine ed emerge chiaro che, come ci insegna Tomasi di Lampedusa, “Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi”, o, per essere più espliciti, sembra l’evoluzione de “I Vicerè” di De Roberto, in cui una volta fatto il PD è giusto fare gli interessi dei soliti “notabili”. Ma in tutto questo guazzabuglio emerge Lei che – solo uno stolto potrebbe pensarla diversamente – alla lunga vincerà e si prenderà il partito (oppure si svuoterà il partito e non ci sarà nulla da prendere). Perché dalla Sua parte c’è il suo grande carisma e, soprattutto, una presa di posizione che è la più elementare di tutti: la democrazia è bella perché permette a tutti di dire la propria. E la democrazia è dalla Sua parte perché è stato bravo negli anni a costruirsi un consenso popolare di una certa importanza. Perché non dare merito a questa azione, nonostante le tante contraddizioni che contraddistinguono il suo operato? Ma non stiamo qui a discutere di questo (ci sarà tempo).

La Sua è una battaglia sacrosanta e, per certi versi, “salvifica” per il PD, perché ritrova quella sua anima realmente democratica. Ma allora, ecco qui il motivo della lettera, perché non interviene sul PD di Nicosia che a parole dice di appoggiarla ma nei fatti va da tutt’altra parte.

Come può a Nicosia il PD parlare di rilancio di una comunità, di giovani, di progresso se la dirigenza è composta da persone che per poco non hanno conosciuto Abramo! Una dirigenza che ha mandato a morire la componente giovanile dei giovani democratici.

Come si fa a definire democratico un partito il cui segretario è incollato al suo ruolo, nonostante, dopo essere stato sindaco è stato sonoramente battuto per il secondo mandato e nelle elezioni del 2020 ha preso una batosta incredibile e i consiglieri sono saliti in zona cesarini grazie ai voti provenienti da Villadoro. Il PD nazionale ci ha mostrato che dopo ogni batosta il segretario si dimette e si dà vita a quell’alto momento di reale democrazia che porta all’elezione di un nuovo segretario ascoltando il popolo. L’unica vittoria che ha ottenuto il PD Nicosiano in questi ultimi anni è avvenuta per un allineamento cosmico con l’elezione del Presidente del Consiglio (l’unico dei pochi, comunque, a fare un buon lavoro nel suo ruolo).

Non sarebbe ora che Lei, che chiede di interpellare il popolo per il PD regionale, faccia la stessa cosa anche per il PD di Nicosia, dando, quindi, l’esempio?

Ma ancor di più: in questi giorni si è molto parlato di un “accordo” tra PD e Forza Italia in vista delle elezioni amministrative, nell’ottica del “meglio tirare a campare che tirare le cuoia”, in cui le due forze convergerebbero nel nome di Francesco Spedale, che non fa politica attiva da più di 15 anni. Accordo che pare sfumato nel nome, forse sostituito con Maria Di Costa, attuale assessore della Giunta Bonelli.

Ma al di là dei nomi, non sarebbe bello che il candidato sindaco emergesse da un momento di confronto tra tutte le forze di sinistra presenti a Nicosia? Non sarebbe bello fare le primarie? E il segretario del PD, al posto di fuggire da esse dovrebbe invece esserne il primo proponente dato che l’ultima volta che queste si fecero, nel lontano 2007, portarono proprio lui a diventare sindaco. Ha, forse, ora paura del confronto ed è meglio un accordo nelle segrete stanze? Nicosia merita una candidatura di sinistra come merita una candidatura di destra (prossimamente affronteremo anche questo argomento), non degli accordi Frankenstein che non tengono conto del popolo.

Perché se si è realmente democratici, lo si è fino alla fine, anche quando il popolo ce lo hai contro.

On Venezia, sappiamo bene che comunque Lei non può interferire sull’operato di ogni singolo circolo, ma, ci dica la verità, non sarebbe molto più bello respirare aria nuova, una ventata di democrazia con un congresso che porti ad un rinnovo della dirigenza, ascoltando il popolo e magari avendo dei candidati giovani che possano rilanciare il partito? Se la gestione ad oggi è oggettivamente fallimentare pensare che gli stessi che hanno portato al fallimento possano risolvere il problema è come pensare che un pelato possa avere una chioma alla Elvis semplicemente stando seduto in poltrona! Per avere capelli nuovi, forti e vigorosi serve un innesto di nuovi capelli.

Perché tutta questa paura della democrazia?

Comments


bottom of page