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Tilde Di Dio

“Cosi è (se vi pare)” il 17 marzo al cine-teatro “Cannata” di Nicosia


Luigi Pirandello non è solo un autore. E’, per molti, una presenza costante che accompagna l’individuo negli anni dello studio, delle letture, delle riflessioni. Per appassionati ed esperti di teatro rappresenta un momento essenziale della loro formazione e mettere in scena una sua opera diventa un obiettivo importante da raggiungere perché attratti dalla sua complicata e pregevole drammaturgia e dal suo pensiero sempre pieno di fascino e di novità.

Così è (se vi pare) è una delle commedie più efficaci di Pirandello, banco di prova non indifferente per qualsiasi compagnia di prosa, che l’Associazione “Teatro Contoli-Di Dio” porta in scena al cine-teatro “Cannata” di Nicosia il 17 marzo dopo aver debuttato con grande successo di pubblico il 16, il 17 dicembre e il 7 gennaio a Calascibetta.

Nell’allestimento voluto dalla regista Tilde Di Dio, in una scenografia essenziale costruita su giochi di specchi e dettagli simbolici, i personaggi si materializzano sulla scena dando vita ad una storia contorta che vede un paese affannato a scoprire quale strano o indicibile segreto si nasconda dietro il dolore della famiglia Ponza, la sua bizzarra condotta e la sua pazzia.

Emozionanti interpreti sono: Antonella Leonardo, intensa interprete della signora Frola; Giuseppe Acciaro nell’incisiva parte di Ponza e Francesca Morgano in quella della velata ed enigmatica signora Ponza. Intorno a loro si muovono i curiosi e petulanti personaggi ben tratteggiati da tutti: Salvatore Catalano, Graziella Daidone, Maria Liboria Soldano, Enzo Buscemi, Mario Colianni, Piera dello Spedale, P. Maurizio Nicastro e le giovanissime deliziose Elisea Miano ed Egle Cacciato. Roberto Ragusa cura audio e luci e Nella La Russo il trucco e i costumi. Sopra e fuori dal palco, abbattuta la quarta parete, si muove beffardo e ironico, Lamberto Laudisi, alter ego dell’autore, interpretato dall’abile e disinvolto Claudio Castagna. La sua inquietante analisi della personalità umana, con le sue debolezze, passioni e desideri, vede l’uomo fare i conti con sé stesso e i vincoli che la curiosità di tutto il paese impone, “intrappolato” in una dimensione sociale stupida e feroce, dove non c’è via d’uscita se non la follia. Ma in tutto questo, chi è pazzo e chi no? Un intreccio e un finale aperto costruito per condurre lo spettatore di fronte a una dimensione ambigua della verità che nei drammi di Pirandello è sempre tragicamente soggettiva.

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