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Immagine del redattoreGabriella Grasso

Facciamo il punto sulle prime due Giornate di DaVì.

Due sono stati gli appuntamenti delle Giornate di DaVì, la prima il 20 marzo e la seconda il 25. Il tema di entrambe le giornate è stato la ricerca della bellezza e della verità nella letteratura e nel teatro. Lunedì 20 marzo si è discusso di Mattei e Cefis e della variante nicosiana, grazie agli scritti di Oddo, Antoniani, Calia e Morando. Il 25 marzo invece Giovanna Giordano, individuata dall'accademia di Stoccolma come candidata al Nobel per la Letteratura , ha ragionato di bellezza e armonia e Elisa Di Dio, artista eclettica, di teatro e impegno civile e la scrivente di sindacati e lotte contadine, nella Sicilia del dopoguerra. A legare il ragionamento saggistico dei due primi incontri è stata la verità negata, declinabile in strage di Stato e strategia della tensione e del resto Portella della Ginestra è la prima strage di Stato rimasta senza colpevoli così come l'assassinio Mattei rientra negli omicidi di Stato. Per comprendere cosa successe in quegli anni di trasformazione sociale e politica, occorre ricordare che il 20 aprile del 1947 in Sicilia si tennero le prime elezioni regionali; le prime dopo il ventennio fascista, eletto, con un affluenza alle urne del 78, 8% fu il democristiano Alessi, ma una forte affermazione ebbe il Blocco Popolare di PCI-PSI. In risposta a questa avanzamento della sinistra, il Primo Maggio di quell'anno, la banda di Salvatore Giuliano ammazzò 11 persone e ne ferì a decine. Giuliano morì in circostanze misteriose e nessun mandante fu trovato per la strage, sappiamo però che nel novembre del 1969 il figlio del deputato Antonio Ramirez scopre una lettera datata 9 dicembre 1951 indirizzata all'onorevole comunista Montalbano e che nella lettera si indicano alcuni deputati monarchici come mandanti della strage e dell'assassinio del sindacalista di Sciacca Accursio Miraglia, ma nel 1971 tutto si chiude in un nulla di fatto per insufficienza di prove. E Del caso Mattei cosa sappiamo ? Molto, ma la verità giuridica è fumosa. Fu un attentato ma non ne conosciamo i mandanti e neppure gli esecutori La storia d'Italia è attraversata da impuniti e ammazzati. Riflettere anche su questo è dovere dell'intellettuale, gramscianamente, inteso. Il 22 Aprile ci sarà la terza giornata di Davì. Non mancate ne vale della vostra consapevolezza civile.


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