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Immagine del redattoreGabriella Grasso

L'università popolare, ospite del liceo Medi/Vaccalluzzo, ha ricordato l'assorino Angelo Chirdo e la Resistenza disarmata degli I.M.I.

Venerdì 26 gennaio, presso l'auditorium del I.I.S. E.Medi , l'università popolare ha affrontato il tema della Shoah e ha raccontato la storia degli I.M.I. avvalendosi della testimonianza della figlia e del nipote di uno di loro: Angelo Chirdo, medaglia d'onore alla memoria. La conferenza è iniziata con il pensiero rivolto ai civili della striscia di Gaza, vittime dell'azione genocidiaria condotta dallo Stato di Israele chiamato per ciò a risponderne presso il tribunale internazionale di giustizia dell'Aia e la doverosa commemorazione dei sei milioni di ebrei , morti nei lager nazifascisti. Sovrapporre le azioni dello Stato d'Israele agli ebrei della Shoah è scorretto ed immorale. Conoscere è invece necessario per meglio capire. La storia del secondo conflitto mondiale è complessa e ricca di pagine ancora troppo poco raccontate. E' il caso degli Imi, gli Internati militari italiani, volutamente dimenticati dallo Stato italiano fino agli anni '80 e oggi ancora poco studiati. Gli Imi furono i militari italiani catturati dalla Wehrmacht dopo l'8 settembre del 1943. Da Milano a Roma, dalla Francia alla Jugoslavia sino all'isola di Cefalonia, i reparti italiani, lasciati senza direttive, furono esposti all'offensiva dell'ex alleato tedesco e oltre 750.000 tra soldati e ufficiali vennero disarmati, catturati e deportati nei Lager del Reich. Di questi, solo una minoranza accettò di aderire alla Repubblica sociale italiana o all'arruolamento presso le forze armate tedesche in cambio della libertà. 650.000 dissero di NO e reiterarono il loro NO durante i venti mesi di prigionia diventando





o "volontari coatti" della Germania. Le esigenze dell'economia bellica nazista trasformano quella massa di uomini in forza lavoro, privandoli di ogni diritto e dello status di prigionieri militari. I.M.I furono Giovannino Guareschi e Mario Rigoni Stern e I.M.I. fu Angelo Chirdo, catturato il 9 settembre del 1943 a Karlovac , in Croazia , internato a Muhlberg prima e Tourgau dopo e morto il 12 maggio del 1944 per fame e stenti. E' doveroso l'omaggio ai tanti reduci dai Lager che, divenuti stranieri in patria ed esclusi per decenni dalla memoria collettiva, hanno ricevuto solo di recente un tardivo - e, per molti, postumo - riconoscimento del valore di quella loro Resistenza disarmata.

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