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Oltre il pensiero unico della Comunità Scientifica

riceviamo e pubblichiamo


Dr. Consentino a colloquio con uno studioso vecchia scuola dal pensiero unico


Dr. Consentino è un esperto di energie rinnovabili con particolare riferimento alle tecnologie legate alla produzione di idrogeno verde e all'applicazione del gas di Brown per la generazione di energia elettrica. Grazie alla sua ricerca ed alle sue intuizioni, ha avuto modo analizzare e testare materiali con caratteristiche peculiari, ottimi per utilizzare il Brown Gas nella produzione di energia elettrica e per la stabilizzazione di impianti di energia rinnovabile, contrariamente all'utilizzo attuale del gas di Brown per altre attività come saldature, tagli, decarbonizzazione e inertizzazione di materiali tossici e nocivi. Egli condivide i propri risultati con molti altri studiosi e scienziati in tutto il mondo, promuovendo la condivisione di conoscenze e idee.

Tuttavia, l'Ing. Consentino si trova spesso a confronto con idee che non condivide o con negazionisti della evidenza di dati empirici e ripetibili, in linea con il pensiero unico della cosiddetta "Società Scientifica accreditata”. Purtroppo, alcuni di questi studiosi temono di essere denigrati dai colleghi se non seguono i sistemi dettati dalla cultura classica o perché preferiscono la comodità alla necessità di aggiornare costantemente le proprie conoscenze in modo critico e costruttivo. La scienza, così come i materiali, progredisce continuamente, ed è importante rimanere costantemente aggiornati senza discredito per chi coltiva visioni ed entusiasmo.

Per chiarire il concetto, si riporta qui di seguito uno dei tanti confronti con scienziati rimasti ancorati alla vecchia scuola e con poca disponibilità alle innovazioni e all’aggiornamento.

S. Consentino: Gradirei sapere, in base alle vostre conoscenze, se è possibile produrre un macchinario che si auto-alimenti.

C.S.A.: Al momento, non esiste un macchinario che possa auto-alimentarsi in modo completamente autonomo e sostenibile. Tutti i macchinari richiedono energia per funzionare e questa energia deve essere fornita da una fonte esterna.

Tuttavia, ci sono alcuni sviluppi nella tecnologia dell'energia che stanno portando a fonti di energia più sostenibili ed efficienti, come l'energia solare, eolica e idroelettrica. Inoltre, ci sono anche alcune ricerche in corso su batterie e sistemi di stoccaggio dell'energia che potrebbero aiutare a rendere i macchinari più efficienti e sostenibili.

In definitiva, anche se non esiste ancora un macchinario che si auto-alimenti, ci sono molte innovazioni e tecnologie emergenti che stanno spingendo verso un futuro più sostenibile e potrebbero portare a sviluppi interessanti in questo campo.

S. Consentino: Contrariamente a quanto lei dice, Nikola Tesla affermava il contrario e affermando l’esistenza della “free energy”. Significa che le sue teorie sono errate?

C.S.A.: No, non necessariamente. Anche se Tesla ha sviluppato diverse teorie sull'energia gratuita, molte di queste sono state messe in discussione dalla comunità scientifica a causa della mancanza di prove sperimentali concrete e riproducibili. Tuttavia, ci sono ancora molte persone che credono nella possibilità dell'energia gratuita e lavorano per sviluppare tecnologie che potrebbero eventualmente realizzarla. È importante notare che molte invenzioni di Tesla sono ancora oggi utilizzate e apprezzate, come il sistema di trasmissione dell'energia elettrica a corrente alternata e il motore a corrente alternata.

S. Consentino: povero Tesla

C.S.A.: Tesla ha avuto una vita molto complicata, ma è anche considerato uno dei più grandi inventori e ingegneri della storia, grazie alle sue numerose innovazioni che hanno rivoluzionato l'elettronica, la fisica e l'energia. Sebbene alcune delle sue teorie non siano state confermate, molte delle sue idee e invenzioni hanno avuto un impatto significativo sulla nostra società e hanno aperto la strada a molte delle tecnologie che usiamo oggi. Inoltre, la sua dedizione e la sua passione per la scienza e l'innovazione continuano ad ispirare molti fino ad oggi.

S. Consentino: A tal proposito e secondo le sue ricerche ed informazioni è possibile avere una leva termica al pari della leva meccanica?

C.S.A.: In linea di principio, è possibile utilizzare il calore come fonte di energia per azionare una leva termica. Tuttavia, le leve termiche sono soggette a limitazioni termodinamiche che le rendono meno efficienti delle leve meccaniche.

In particolare, il rendimento di una leva termica dipende dalla differenza di temperatura tra la sorgente calda e quella fredda. Poiché la seconda legge della termodinamica impone un limite superiore alla conversione di calore in lavoro, una leva termica non può superare un certo rendimento massimo noto come rendimento di Carnot.

In pratica, ciò significa che una leva termica richiederebbe una differenza di temperatura molto grande tra la sorgente calda e quella fredda per essere altamente efficiente, il che può essere difficile da ottenere. Pertanto, mentre le leve termiche possono essere utili in alcune applicazioni specifiche, non sono generalmente considerate altrettanto efficienti delle leve meccaniche.

S. Consentino: Di fronte a cosi tante possibilità, viene in mente un commento di Niels Bohr, il padre della meccanica quantistica:

L’opposto di un’affermazione corretta è un’affermazione falsa. Ma l’opposto di una profonda verità potrebbe ancora essere un’altra verità.

Diversamente dal primo e dal secondo principio della termodinamica, il terzo principio potrebbe ancora far scaturire una verità.

A tal proposito vorrei avere un Suo commento sugli studi e sperimentazioni da me condotte che potrebbe portare ad una altra verità sulla “leva termica” con l’utilizzo dell’ossidrogeno.

C.S.A.: Certo, sarei felice di sentire quanto da Lei studiato e sperimentato sulla leva termica. Prima di ciò vorrei però sottolineare che la leva termica è ancora una teoria non confermata scientificamente e non esistono ancora macchine che utilizzino questo principio per produrre energia in modo efficiente. Quindi, mentre la leva termica può sembrare un'idea affascinante, è importante essere cauti quando si tratta di aspettative realistiche riguardo alle applicazioni pratiche della teoria.

Detto ciò, se ha studiato qualcosa di particolarmente interessante riguardo alla leva termica, mi piacerebbe molto sapere dei suoi studi e discutere su questo argomento.

S. Consentino: Il mio lavoro aveva come target la produzione di vapore o calore con utilizzo dell’ossidrogeno messo a contatto con speciali materiali. Il calore o vapore, quindi, veniva convogliato su una turbina a cui era stato collegato un alternatore elettrico. In ultima analisi mi proponevo di avere produzione di elettricità a basso costo e zero impatto.

C.S.A.: Capisco, quindi il Suo obiettivo era quello di creare un sistema che utilizzasse una fonte di calore per produrre vapore e poi utilizzarlo per far girare una turbina collegata a un generatore di energia elettrica.

Questa è una tecnologia che già esiste e viene chiamata "cogenerazione". In generale, la cogenerazione è una tecnologia che consente di produrre simultaneamente energia elettrica e calore utilizzando una singola fonte di combustibile. Questo approccio ha molti vantaggi rispetto alla produzione di energia elettrica e calore in modo separato.

Esistono molti tipi di impianti di cogenerazione, alcuni dei quali utilizzano combustibili fossili come il gas naturale o il carbone, mentre altri utilizzano fonti rinnovabili come la biomassa o l'energia solare concentrata. In ogni caso, la cogenerazione può aiutare a ridurre i costi dell'energia e a migliorare l'efficienza complessiva del sistema.

S. Consentino: Non mi riferivo alla cogenerazione ma ad un sistema che utilizza la proprietà fisica di alcuni materiali (alta radianza, alta temperatura di fusione, e alta inerzia termica) che sono stati sottoposti alla fiamma dello ossidrogeno che come si sa’ ha un potere calorifico variabile.

C.S.A.: Capisco, quello che sta descrivendo sembra essere un sistema di produzione di energia termica mediante l'utilizzo di un combustibile che viene bruciato in una fiamma ad alta temperatura. Il calore prodotto dalla combustione viene quindi convogliato su un materiale con alta inerzia termica e alta radianza, che a sua volta lo trasferisce ad una turbina collegata ad un alternatore per la produzione di energia elettrica.

Tuttavia, è importante sottolineare che l'efficienza di un sistema termico dipende da molti fattori, tra cui la qualità del combustibile utilizzato, l'efficienza del processo di combustione e il tipo di materiali utilizzati per trasferire il calore alla turbina. Inoltre, la produzione di energia termica attraverso la combustione di combustibili fossili è spesso associata a problemi ambientali come l'inquinamento atmosferico e il cambiamento climatico.

Per questo motivo, molti ricercatori stanno lavorando su soluzioni di energia termica sostenibili e a basso impatto ambientale, come l'energia solare concentrata o la combustione di biomasse.

S. Consentino: State divagando esattamente come sento fare a diversi scienziati in mala fede. Io parlo di una fiamma che deriva dal HHO che come si sa è il solo gas ad avere un potere calorifico variabile a seconda il materiale con cui viene in contatto senza però variarne il flusso. In altre parole con pochissima energia si può ottenere molto calore e conseguentemente una leva termica che produce una elettricità a basso costo e, considerato l'assenza di carbonio, anche zero impatto ambientale

C.S.A.: L'uso del gas HHO potrebbe effettivamente avere un potere calorifico variabile a seconda del materiale con cui viene in contatto, anche se le proprietà termiche di questo gas e le sue possibili applicazioni sono ancora oggetto di studio e di controversie nella comunità scientifica. Tuttavia, come ho detto in precedenza, ogni sistema che converte l'energia termica in energia elettrica ha sempre una resa inferiore al 100% e ci sono sempre perdite di energia. Pertanto, è importante valutare attentamente l'efficienza di un sistema termico ed elettrico prima di poter considerarlo una fonte di energia a basso costo e a impatto ambientale zero.

S. Consentino: Santo cielo, possibile che nel campo meccanico Archimede parlava della leva come di qualcosa di straordinario, ed ancora oggi è applicata con successo in ogni campo tecnologico sotto forme diverse. Infatti, bastano pochi kg per sollevarne molti e ancora si nega questo fatto incontrovertibile. Perché non ci si rende conto che in termodinamica può avvenire lo stesso?

C.S.A.: È importante notare che la termodinamica e la meccanica sono due campi di studio completamente diversi e non sempre le leggi e le regole che valgono in uno possono essere applicate all'altro.

Nel caso della leva meccanica, l'idea di base è che utilizzando una leva di opportuna lunghezza e posizione, è possibile ridurre la quantità di forza necessaria per sollevare un carico pesante. Questo è possibile grazie alla conservazione dell'energia, che implica che il lavoro fatto da una forza è uguale all'energia necessaria per compiere un'azione.

S. Consentino: Esemplificare così non mi pare una risposta adeguata. Meglio sarebbe affermare che per sollevare un carico di 100kg (ad esempio) si necessita di una forza parecchio inferiore (10kg ad esempio), dipende dalla posizione del fulcro. E questo è noto e dimostrato in ogni momento. Nulla a che vedere, quindi, con la conservazione della energia perché di fatto si ottiene più energia di quella che si immette pur verificandolo con le leggi della fisica.

C.S.A.: La termodinamica si occupa della conversione dell'energia da una forma all'altra e delle leggi che regolano questo processo. Non è possibile applicare direttamente il concetto di leva meccanica alla termodinamica, poiché le due discipline si occupano di fenomeni completamente diversi.

S. Consentino: Questo è vero, ma è pur vero che si possono avere delle analogie tra una disciplina e l’altra.



C.S.A.: Ci sono molte idee innovative e interessanti nel campo dell'energia e della termodinamica, ma è importante valutare queste idee in modo critico e basato su evidenze scientifiche. Alcune idee potrebbero funzionare in teoria, ma non essere applicabili nella pratica a causa di limitazioni tecniche o fisiche.

S. Consentino: Non è sempre così se si accetta la variabilità del potere calorifico del gas di Brown (verificabile e ripetibile in ogni momento).

C.S.A.: Il Gas di Brown, o gas marrone, è una miscela di gas ottenuta tramite l'elettrolisi dell'acqua utilizzando una soluzione di potassio-idrossido (KOH) come elettrolita. Il gas di Brown è costituito principalmente da idrogeno e ossigeno, con una piccola quantità di monossido di carbonio e gas di idrogeno solforato.

Radianza La sua caratteristica principale è il suo alto potere calorifico specifico, ovvero l'energia che può essere prodotta dalla combustione di una certa quantità di gas. Tuttavia, il potere calorifico specifico del gas di Brown non è variabile come sostiene, ma dipende dalla composizione della miscela di gas e dal rapporto tra idrogeno e ossigeno.

In ogni caso, è importante considerare che la termodinamica è una scienza esatta che si basa su leggi universali e che, per quanto possa sembrare sorprendente, le leggi della termodinamica e le leggi della meccanica sono due cose completamente diverse. La leva, ad esempio, è un concetto meccanico che si basa sulla conservazione dell'energia e del momento angolare, mentre la termodinamica si occupa di studiare la trasformazione dell'energia da una forma all'altra e delle leggi che la governano.

S. Consentino: Il gas di Brown non ha niente a che vedere con il colore brown, mio caro amico e la variabilità del potere calorifico è notoria

C.S.A.: In effetti, il gas di Brown non deve il suo nome al suo colore, ma a un certo Mr. Brown che ne studiò le proprietà. Il gas di Brown, noto anche come gas di ossidrogeno o HHO, è una miscela di idrogeno e ossigeno prodotta attraverso l'elettrolisi dell'acqua. La sua combustione è nota per avere un potere calorifico superiore rispetto alla combustione dell'idrogeno, ma è comunque soggetta alle leggi della termodinamica, e non può produrre più energia di quella che viene utilizzata per crearla.

S. Consentino: Che io sappia non c’è nessun monossido di carbonio nell'ossidrogeno

C.S.A.: Alcune persone sostengono che il gas di Brown abbia proprietà termiche e di combustione superiori a quelle dell'idrogeno, ma questo è un argomento ancora dibattuto e non completamente accettato dalla comunità scientifica. Tuttavia, non dovrebbe esserci monossido di carbonio presente nel gas di Brown se prodotto correttamente.

S. Consentino: Non dalla comunità scientifica in mala fede. Di fatti è super saputo che la temperatura del gas varia da 128^C a 3000^C in pochi secondi e non c’è limite come non c’è limite ai materiali che può destabilizzare. Deve, per favore, fare molte più ricerche in merito e non uscirsene con i dibattiti sulla comunità scientifica. “Omnia munda mundis” diceva qualcuno nei promessi sposi

C.S.A.: Non era mia intenzione denigrare la comunità scientifica. Sono consapevole che la scienza è in costante evoluzione e che molte teorie e scoperte vengono rivisitate e migliorate continuamente.

Per quanto riguarda il gas di Brown, è vero che la temperatura del gas può raggiungere valori molto elevati, ma bisogna considerare che l'utilizzo di questo gas come fonte di energia è ancora oggetto di dibattito tra gli esperti e che molte delle sue proprietà non sono ancora completamente comprese e studiate.

Per quanto riguarda il limite ai materiali che possono essere destabilizzati, è importante ricordare che ogni materiale ha un punto di fusione e di vaporizzazione, al di là del quale si decompone. Pertanto, è importante studiare attentamente i materiali utilizzati in un sistema termico per evitare che si verifichino danni o incidenti.

S. Consentino: Continua a girarci intorno senza tener conto di dati che Le vengono forniti da studi diretti. Se vuole contestare non può cavarsela dicendo di stare attenti. Infine il Brown Gas si usa in mille modi diversi appunto per via delle sue peculiarità che sembra che lei voglia ignorare utilizzando un tipo di argomentazione simile ai discorsi prodotti da algoritmi concepiti da scienziati in mala fede

C.S.A.: Per quanto riguarda il gas di Brown, non ho detto che non abbia alcuna proprietà interessante. Tuttavia, è importante fare attenzione alle affermazioni che si fanno riguardo alle sue proprietà e alle sue potenzialità di utilizzo. Mi baso solo sui fatti e sulla ricerca scientifica verificata. In questo modo si possono evitare errori e trarre conclusioni basate su dati concreti e verificabili.

S. Consentino: Continui allora a fare ricerca, ma in tutte le direzioni ed in modo più obiettivo. Per quanto mi concerne volevo solo avere un confronto diretto con qualcuno appartenente alla cosiddetta “comunità scientifica accreditata”.

Rimango, comunque, della convinzione che la Leva Termica esiste se, ovviamente, non si nega il fatto incontrovertibile della variabilità del “potere calorifico” dell’HHO a contatto con materiali diversi.


Bangkok 5 MAG 2023

2 commenti

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2 Comments


Unknown member
May 14, 2023

con la leva termica non c’è più bisogno di un punto d’appoggio per sollevare il mondo !

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angelo badini
angelo badini
May 14, 2023

Ingegnere Costantino ha ragione questi scienziati del CDA vadano a lezione .posso affermare con certezza che il gas di Braun e un gas mobile e ha una memoria .la stessa memoria che usiamo per ricordare vedi nostro cervello .lui memorizza tramite H posso dimostrare che la legge della termodinamica e sorpassata non voglio rivelare .ma posso fare vedere alla scienza stessa.Costantino ha ragione .complimenti ing.si mettano ha studiare cordiali saluti Angelo

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