Leonforte: accogliere vuol dire guadagnare, in cultura, civiltà e soldi.
- Gabriella Grasso
- 9 set 2023
- Tempo di lettura: 2 min
Leonforte: accogliere vuol dire guadagnare, in cultura, civiltà e soldi.
A Enna, Piazza Armerina e Catenanuova è stato attivato il Polo Sociale Integrato, presentato ieri a Leonforte. Con i poli sociali integrati per stranieri nelle nove provincie siciliane, si intende incentivare la collaborazione tra servizi pubblici e privati al fine di migliorare l'inclusione dei migranti nel territorio ospitante. L’iniziativa rientra all’interno di Su.Pr.Eme. Italia, (Sud Protagonista nel superamento delle emergenze in ambito di grave sfruttamento e di gravi marginalità degli stranieri regolarmente presenti nelle cinque regioni meno sviluppate), progetto inserito nell’ambito del piano triennale di contrasto allo sfruttamento lavorativo in agricoltura e al caporalato, approvato in seno allo specifico “tavolo caporalato”, promosso dalla direzione generale Immigrazione del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali.
A Leonforte, sono 180 gli ospiti delle strutture di accoglienza (180 su 12mila abitanti). La struttura leonfortese ospita adulti richiedenti asilo occupati in agricoltura, mentre quella di Assoro, ricadente in cda Pirito, in prossimità del centro urbano leonfortese, minori non accompagnati. Nel tardo pomeriggio di ieri, i responsabili delle strutture e il dott. Muratore, del Polo Sociale Integrato, hanno raccontato la loro esperienza e lamentato le difficoltà derivanti dal decreto Cutro, che ha ridotto gli aiuti ai centri. I sindaci di Leonforte e Assoro hanno mostrato apertura alle proposte di attività e interculturalità, e dichiarato di voler intervenire per rendere meno pericoloso il tratto di statale che unisce la Solmed ( centro di accoglienza di cda Pirito) con Leonforte. La strada è infatti poco illuminata e, perennemente, molto trafficata. Ieri a Leonforte si è parlato di persone e non di numeri benchè la propaganda dell'attuale governo neghi la questione , in passato definita invasione. E non :“Ci stanno invadendo”, non “Ci rubano il lavoro” e “Mantenerli costa un sacco di soldi”, ma ne porta di altrettanti. E ancora: no, non “Sono un peso”, no, non “vengono avvantaggiati nell’assegnazione delle case popolari”…In verità, i migranti servono e accoglierli, rispettando i loro usi e costumi senza infantilizzarli o usarli come fenomeni da circo, è segno di civiltà e forse è per questo che ancora si fatica. È bene, inoltre, riconoscere a queste persone la capacità di imparare lingue diverse dalle loro, cosa che al generale Vannacci, per esempio, è stata riconosciuta come merito


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