FRANCESCA ALBANESE: "NON POSSO NEMMENO APRIRE UN CONTO CORRENTE BANCARIO......"
- Aldo la Ganga
- 8 set
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Francesca Albanese ha raccontato in una conferenza stampa organizzata da AVS al Senato
“Non posso nemmeno aprire un conto corrente bancario, dunque non posso fare quasi niente. Sono rientrata a Napoli per ragioni familiari e, non avendo una carta di credito, non ho potuto nemmeno affittare un’auto.
Sono costretta a girare con i contanti.
Sono accusata di essere una minaccia per l'economia globale.
Questo significa che le persone che hanno rapporti con me, in particolare dal punto di vista finanziario, possono essere soggette a sanzioni penali e pecuniarie fino a un miliardo e a 20 anni di carcere!
Significa, per esempio, che mia figlia, che è cittadina statunitense, è tecnicamente passibile di arresto per avermi comprato un caffè.
Questo ha creato il gelo intorno a me, non per mancanza di fiducia ma per l'atteggiamento di minaccia dell'amministrazione Usa.
Questa nei miei confronti è una modalità punitiva e persecutoria.
Non è solo un attacco a me, è un attacco alle Nazioni Unite, ed è per questo che servono i governi, il mio innanzitutto.
Eppure nessun membro del governo italiano mi ha chiamato per esprimermi solidarietà. Altri governi lo hanno fatto, non quello italiano.
Se sono sorpresa? In un ordinamento costituzionale ci si aspetta che l'organo preposto a difendere la Costituzione si pronunci su un provvedimento senza precedenti come questo. Spero che gli italiani si rendano conto di quello che sta succedendo in questo Paese”.
Neanche di fronte a una propria connazionale - tra l’altro di questo livello e spessore - che subisce quello che sta subendo Francesca Albanese nell’esercizio delle sue funzioni di relatrice Onu, neanche di fronte a queste parole il governo ha un sussulto di dignità.
Cosa deve subire ancora Francesca Albanese perché il governo italiano la difenda?
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