La XL edizione del premio città di Leonforte è in scena, e fra sketch puerili e black umor (grondanti "cazzi e cristi encefalici") si applaude Luana Rondinelli per "Sciara prima c'agghiorna", monologo ispirato a Francesca Serio, madre di Salvatore Carnevale: sindacalista socialista, ammazzato nel 1955 dalla mafia, per volontà del potere costituito, denigrato da "monologo di un uomo disprezzato" di Dürrenmatt; ultimo spettacolo in gara. Chi vincerà cosa, lo sapremo domenica sera. A noi, oggi, piace ragionare di vento in teatro e di palazzo Branciforti, oscenamente bucato sulla facciata che fa sfondo al palco. Il luogo scelto per le rappresentazioni teatrali è il piazzale dell'Immacolata. Angolo un tempo dedicato al cinema all'aperto. Nella seconda metà del secolo scorso, il piano ospitò "carusi" ideologizzati, pronti a guerreggiare per il partito e il principio. Oggi, il piano ospita lo scheletro di un'installazione artistica , il brecciolino e tanta voglia di fare per la crescita culturale di un paese, che conta gli spicci destinati alla cultura. "Siamo in work" ha detto il primo cittadino all'apertura della gara e "faremo di tutto per rendere aperto totalmente il premio, l'anno prossimo". Il già sindaco e la fu assessore alla Cultura hanno tenuto a ribadire, sui social, i costi di questa edizione, sovrapponibili, a loro parere, a quelli dell'anno passato, senza mai accennare alla partecipazione allargata e all'indotto di questa edizione e indignandosi per gli esclusi, precedentemente escludenti, ma il sistema va cambiato quando lo si agisce e non quando lambisce

. Quest'anno il teatro sotto le stelle pare apprezzato dai leonfortesi nonostante manchino i posteggi comodi ( quello della scuola Verga è tutt'altro che comodo, specie per i tanti anziani con difficoltà di movimento), manca un bar, per un caldo ristoro o una bottiglietta d'acqua e manca chi il premio in passato fece. A Leonforte funziona il turnover piccolo borghese: si partecipa solo alle "cose" degli amici e dei parenti e si boicotta o si ignora qualunque cosa facciano gli altri. Ce la faremo senz'altro.
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