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“CAMMINIAMO INSIEME”




“CAMMINIAMO INSIEME”

Facciamo il punto sull’hub di addestramento militare.

L’otto maggio scorso tre sindaci sorridenti sottoscrivono un accordo con l’esercito, mettendo a disposizione 3.300 ettari di terreno (quasi 1.000 salme della locale misura agraria) per esercitazioni “in bianco ed a fuoco” con “armi e veicoli tattici militari leggeri e pesanti”. Cioè elicotteri, droni armati, carri armati, missili terra-aria, eccetera, eccetera.

Una vera e propria follia.

I sindaci ci presentano questo accordo come un “miracolo economico”, una sorta di “eldorado” del terzo millennio.

Fortunatamente le comunità interessate capiscono che non è così.

I pochi, se non del tutto inesistenti benefici economici, non ripagherebbero i danni irreversibili all’ecosistema.

Scomparirebbe la caratteristica flora, la particolare fauna soprattutto delle aree boschive, una incantevole zona paesaggistica (all’interno o immediatamente limitrofa a riserva naturale e ad area SIC) verrebbe trasformata in un campo di battaglia per 30 anni.

Stessa sorte per le attività agricole e zootecniche presenti, in gran parte a vocazione biologica.

Gravi e concreti i pericoli di inquinamento del suolo e delle falde acquifere per la presenza di metalli pesanti e pulviscolo nell’aria.

Insomma un disastro di grandi proporzioni e rischi notevoli che non avrebbe alcun senso correre.

Noi, pur volendo stare meglio come è giusto che sia, certamente non vogliamo stare peggio. Scusate il gioco di parole.

Due Sindaci su tre capiscono l’errore, revocano gli atti e recedono dall’accordo. Il terzo resiste ancora, però ha il buon senso di rinviare l’arrivo dei militari previsto a giugno a data da destinarsi.

Molti mi chiedono (e me lo chiedo anch’io) ma il pericolo è scampato ? Possiamo stare tranquilli ?

Ritengo proprio di no.

L’esercito non rinuncerà facilmente al proprio progetto.

Già 40 anni fa aveva preso di mira 13 mila ettari sui Nebrodi e grazie alla mobilitazione generale delle popolazioni, di tutte le amministrazioni comunali e di tutti i partiti quel tentativo venne respinto.

Oggi ce la faremo ?

Non lo so. Spero di si, almeno me lo auguro. Di una cosa sono certo. Tanto dipenderà da noi.

Molti, anzi moltissimi, sono scesi in campo in questi giorni a manifestare il proprio netto dissenso.

Associazioni di categoria (la Coldiretti e la Confesercenti), i consiglieri comunali di minoranza dei tre Comuni (a Nicosia oggi maggioranza), i movimenti esistenti (MDT), i comitati di nuova costituzione (identità e sviluppo), il PD (anche se aspettiamo ancora di sentire chiaramente la voce dei deputati Marino e Venezia), il blog Germinal, LegaAmbiente, la Chiesa (e voglio ringraziare S.E. il Vescovo), tantissime associazioni e diverse sensibilità hanno dato disponibilità ad impegnarsi fattivamente, ARCI, Paxchristi, Sicilia Antica, altre che dimentico di citare, pacifisti storici come il prof. Mazzeo e Gino Guglielmo di Sperlinga e, soprattutto, la stragrande maggioranza, anzi la quasi totalità dei cittadini che vogliono dare il loro contributo a difesa del territorio, delle attività economiche e, prima di tutto, della nostra salute.

Che fare allora ?

Dobbiamo mettere insieme tutte le forze in campo. Creare un comitato del NO ampio, inclusivo, unitario, ma soprattutto permanente. Un comitato che monitorizzi nei mesi (e forse negli anni) a venire l’evoluzione -io spero l’involuzione- del progetto.

L’idea del poligono militare -ribadisco- purtroppo non verrà facilmente abbandonata dagli “stati maggiori”.

E noi non possiamo e non dobbiamo abbassare la guardia !

Dobbiamo muoverci bene ed in maniera efficace. La prima cosa é richiedere un incontro con il Presidente della Regione Schifani e con il Ministro della Difesa Crosetto, perché il governo rinunci DEFINITIVAMENTE a questo scellerato progetto.

Come diceva l’altro giorno il Vescovo in un incontro dove ero presente, riportando una frase del Papa, dobbiamo “camminare insieme”.

Sono assolutamente d’accordo. Oggi tutti noi abbiamo il dovere di procedere l’uno al fianco dell’altro.

E i sindaci ?

Loro per primi hanno il dovere di “camminare insieme” a noi, anzi alla NOSTRA TESTA, portando avanti le istanze delle cittadinanze che hanno conferito loro il mandato.

E lo debbono fare in maniera convinta, senza “furberie” di sorta. Dicendo chiaramente quali sono le loro intenzioni.

Se avessero ancora dubbi o perplessità, che li sciolgano al più presto. In mancanza adottino le conseguenziali e coerenti decisioni, dimettendosi.

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