FRANCESCO FISCELLA: "ANGELI CHE GOVERNANO E REGOLANO I CICLI DEL TEMPO"
- Germinal Controvoce
- 3 ago
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Cattedrale di San Nicolò, Nicosia, Sicilia, Italia - Tetto ligneo dipinto – Angeli che governano e regolano i cicli del tempo - Datazione: prima metà del XV secolo
Nel cuore della Sicilia, all’interno della Cattedrale di San Nicolò a Nicosia, si conserva un prezioso esempio di pittura medievale su legno: il tetto ligneo dipinto della navata centrale. Databile alla prima metà del Quattrocento, quest’opera costituisce una delle testimonianze più significative della cultura figurativa tardo-gotica dell’isola. Tra le molteplici scene che lo ornano, spicca un ciclo iconopgrafico dedicato agli angeli che governano i cicli del tempo, collocato lungo la trave di colmo della navata.
Nella fascia decorativa rappresentata in foto compaiono, da sinistra a destra, un angelo a mezzo busto con nimbo luminoso e grandi ali che occupano quasi tutto lo spazio pittorico, un volto umano inscritto in un disco rosso identificabile con il sole, un secondo angelo con caratteristiche analoghe al primo, e infine un volto femminile racchiuso in un cerchio argenteo, corrispondente alla luna. I tratti delle figure angeliche sono stilizzati secondo la sensibilità tardo-gotica, con occhi grandi e volti sereni che sembrano trasmettere un senso di armonia ultraterrena. La presenza del sole accanto all’angelo richiama la funzione cosmica e regolatrice di queste creature spirituali, simbolicamente associate alla luce, al giorno e alla scansione del tempo sacro. L’impianto complessivo risulta coerente con una concezione del cosmo ordinato secondo una gerarchia angelica stabilita da Dio.
Per comprendere il valore simbolico di questa raffigurazione, è necessario inquadrarla nella visione medievale del tempo e della storia, così come descritta dallo storico Jacques Le Goff. Nel Medioevo cristiano il tempo non è percepito come una linea infinita o ciclica, ma come un arco delimitato da tre atti fondanti della storia della salvezza: la creazione, l’incarnazione e il giudizio finale. Tutto è inscritto in una dimensione escatologica, orientata verso un fine ultimo già stabilito da Dio.
In tale visione, gli angeli svolgono un ruolo fondamentale. Secondo la dottrina cattolica, essi sono puri spiriti creati da Dio prima della creazione materiale, dotati di intelligenza e volontà, e costituiscono una gerarchia ordinata secondo il pensiero di Dionigi l'Areopagita e ripresa da san Tommaso d'Aquino. La tradizione distingue nove cori angelici, suddivisi in tre gerarchie: quella più alta (Serafini, Cherubini, Troni) contempla Dio; la seconda (Dominazioni, Virtù, Potestà) governa le leggi cosmiche e naturali; la terza (Principati, Arcangeli, Angeli) si occupa direttamente degli affari umani.
Gli angeli raffigurati nella trabeazione del tetto ligneo della Cattedrale di Nicosia possono dunque essere letti come rappresentanti della seconda gerarchia, incaricati da Dio di regolare i moti celesti, le stagioni, il tempo liturgico e quello storico. In un’epoca in cui la dimensione celeste era percepita come intimamente connessa alla vita quotidiana, tali figure rassicuravano il fedele sulla presenza ordinatrice di Dio attraverso i suoi messaggeri celesti.
L’intero impianto pittorico del soffitto non è dunque solo ornamentale, ma costituisce un trattato visivo di teologia e cosmologia cristiana, concepito per istruire e ammonire i fedeli. Il fedele medievale, sollevando lo sguardo verso l’alto, non vedeva semplici immagini, ma segni del divino, rappresentazioni dell’ordine eterno che regola il caos terreno.
La presenza di questi angeli sulla trave di colmo non è casuale: la loro posizione architettonica, nel punto più alto dell’edificio, simboleggia la loro collocazione intermedia tra cielo e terra, tra Dio e l’uomo. Essi sorvegliano dall’alto il corso della liturgia e della storia, assicurando che ogni cosa avvenga secondo la volontà divina.
Il ciclo angelico del tetto ligneo della Cattedrale di San Nicolò di Nicosia è un’opera che unisce sapientemente arte, fede e filosofia medievale. È un esempio emblematico di come, nel Medioevo, la visione del mondo fosse profondamente teocentrica e l’arte sacra avesse la funzione di rendere visibile l’invisibile. Gli angeli che regolano il tempo non sono solo figure decorative, ma presenze attive che testimoniano l’ordine divino del cosmo, nel quale ogni frammento di tempo ha un senso e una direzione.










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