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GIOVANNI LATONA LA CONSULTA DI VILLADORO E` UN BENE COMUNE AL SERVIZIO DEI CITTADINI

Riceviamo e pubblichiamo la replica di Giovanni Latona alle polemiche suscitate dal suo precedente comunicato.


In seguito alla diffusione, sui canali social e tramite messaggistica privata, di una lunga risposta da parte di un componente della Consulta di Villadoro a un articolo pubblicato da un’associazione giovanile, si ritiene necessario prendere pubblicamente le distanze dallo stile, dai toni e dai contenuti utilizzati, che nulla hanno a che vedere con lo spirito di collaborazione e di partecipazione civica che dovrebbe animare il ruolo consultivo affidato ai membri della Consulta.


Espressioni come “forme di intelligenza alternativa”, “scempio delle erbacce”, “microfoni per farsi sentire”, oppure il tono ironico con cui si deridono cittadini che esprimono preoccupazione per lo stato di alcune aree del paese, non sono degne del contesto in cui sono state pronunciate. Chi è chiamato, anche in forma non politica, a collaborare con l’Amministrazione e con i residenti per il bene del territorio, ha il dovere di usare sobrietà, rispetto e misura. La Consulta non è un’arena personale, né uno spazio per sfoghi sarcastici o attacchi mirati.


È doveroso ribadire che il dissenso e le critiche sono legittimi, ma devono sempre essere espressi con senso delle istituzioni e spirito costruttivo. Il confronto – anche acceso – può arricchire il dibattito solo quando si fonda sul rispetto reciproco, e non quando si trasforma in una gara di battute, risate o frecciate personali.


La credibilità delle istituzioni locali si difende anche così: con il rifiuto netto di ogni linguaggio che ridicolizza l’altro, che sminuisce le opinioni altrui e che trasforma il confronto in polemica sterile.

Per questo si auspica che in futuro il dialogo possa tornare nei binari della serietà, della buona educazione e del rispetto che ogni cittadino ha il diritto di aspettarsi da chi rappresenta, anche solo in parte, la propria comunità.

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