In un mondo sempre più alienato e distrutto, Domenico Dolce pretende che i giovani lavorino e basta. La classe capitalista esige che tre quarti del tempo a nostra disposizione sia impegato nel lavoro, mentre quello che rimane va impiegato nel consumismo (preferibilmente di prodotti D&C). Le dichiarazioni di Dolce, quindi, non mi stupiscono; anzi, smontano l'immagine degli ultra-ricchi immersi fra il popolo, perché in verità considerano il popolo subordinato a loro e su cui parassitare. Tuttavia, sarebbe importante cominciare a rivalutare l'idea che si ha del lavoro, un'idea impiantata dalla classe capitalista per rassegnarci allo sfruttamento. Il lavoro (tranne quello necessario al sostegno di una comunità) andrebbe sostituito con la cura di sé (non limitata, come accade sotto il capitalismo, alla cura psicologica, che, per quanto necessaria, risente ancora delle strutture di potere e non è accessibile a tutti). Il tempo di cui disponiamo dovrebbe essere impiegato nella conduzione di una vita soddisfacciente per tutti. Quindi, giovani siciliani, vi auguro sogni tranquilli e un calmo risveglio.
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