I BARONI E I PIZZILLATI Per una vera storia dei dolci nicosiani
- Aldo la Ganga
- 22 dic 2023
- Tempo di lettura: 2 min
Complici queste festivita`, mi tornano in mente le mie giornate da ragazzino in campagna.
Quelle settimane alla Marenga non furono solo giorni di vacanza, ma servirono a farmi apprezzare la natura, la vita contadina, amare gli animali, il gioco libero e senza richiami dei miei genitori e soprattutto le cose buone da mangiare , e mi riferisco ai dolci, ai meravigliosi dolci fatti in casa da nonni e zii.
Ricordo ancora le voci e i rumori dei mie nonni che all`alba si recavano a lavorare la terra.
Cercavano di rendere fertile il terreno, ma questo richiedeva molta fatica, si dovevano togliere le pietre che impedivano la coltivazione e spianare il più possibile il suolo per assicurare l’irrigazione e ottenere un buon raccolto che molto spesso dividevano con il padrone del terreno.
E ricordo ancora le loro stalle con gli animali:alcune mucche, un cavallo, un asino e quando ne avevano la possibilità economica anche un maiale, che in inverno veniva ucciso per ottenere salami e costine.
Ma oggi voglio concentrare questi miei ricordi non su quanto scritto sopra, ma solo ed esclusivamente sui dolci fatti in casa che soprattutto in questo periodo imperavano sulle tavole di contadini e operai, mi riferisco ai ” nocattoli” e ai ” pizzillati”.
Erano dai Baroni, nobili e benestanti della mia cittadina considerati dei dolci scadenti, privi di fantasia e di ” nobilta`”, ritenevano questi dolci un’aggiunta inutile, una superfluità, un lusso per i miseri palati dei poveri.
E come molto spesso accadeva, la loro arroganza e supponenza li teneva lontani dai veri valori della vita, incluso i piaceri che il gustare un nocattolo o un pizzillato poteva dare.
Quello che, a volte, in dure omelie di rimproveri, i parroci dicevano fosse un vizio, o peggio ancora un peccato, era per i contadini , gli operai e i poveri nicosiani, un momento di festa.
L’assaporamento dei dolci faceva dimenticare la dura vita nei campi o il duro lavoro di bracciante.
Quei dolci li riconciliavano con la parte divina della loro esistenza e faceva rifiorire in loro il sorriso.
Un piacere e un sorriso, che per gli adulti serviva a trasgredire l'autorita` baronale e l`intimidazione parrocchiale, e nei bambini il tuffarsi nell`immaginario fiabesco, come dimostra l’abbondanza di torte e dolcetti magici presenti nelle fiabe e nelle favole, o come ci ricordano le foto di compleanno dell’infanzia, con torte ricche di panna e sormontate dalle immancabili candeline.
Nb, naturalmente per chi volesse la ricetta puo` sempre chiedermela.
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