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Immagine del redattoreGabriella Grasso

IGNAZIO VANADIA Il Che Guevara leonfortese


A Leonforte dal 15/6/ 1978 al 22/2/1979 c'è stata un'amministrazione monocolore, guidata dal giovanissimo Ignazio Vanadia, classe 1951. Erano gli anni di piombo ma anche della ricostruzione, dopo la seconda guerra mondiale. Era il tempo delle possibilità e dell'appartenenza partitica partigiana che pretendeva l'idea di amministrazione trasparente per infondere fiducia e senso di partecipazione nei cittadini. Nacquero allora : i Consigli di Quartiere, le Consulte della Cultura, vennero avviate le pratiche per l'acquisto della villa Bonsignore e di palazzo Branciforti, subì un accelerazione la presa in consegna del nuovo campo sportivo C.O.N.I., la costruzione dei campetti da tennis e di altri spazi comuni in aree popolari, venne istituito il Consultorio familiare e l'asilo nido. Quello fu il primo anno del Ferragosto leonfortese a gestione comunale in nome della collettivizzazione, in linea con un Paese progressista e affamato di liberazione dall'asfissiante autoritarismo fascista. Come tutte le cose rivoluzionarie durò poco però e venne presto, troppo presto, sostituito da una giunta variopinta ( comunisti, socialisti e socialdemocratici) a Centralismo democratico. Era il tempo dei padroni e dei burocrati, dei problemi legati all'igiene, all'abitazione, all'alimentazione, alla salute e all'ordine pubblico ma Vanadia non si arrese, con grande determinazione, infuse nuova speranza nei suoi concittadini, incoraggiandoli a iniziare un processo di ricostruzione in una combinazione tra l'esigenza di autogestione e coinvolgimento dei cittadini nella raccolta delle risorse per affrontare una vasta gamma di temi locali: dalla manutenzione stradale all'assistenza sociale, ma anche questioni riguardanti la pianificazione urbana e lo sviluppo economico. Leonforte cresceva allora e migliorava, nonostante gli egoismi e gli interessi personalistici. E oggi? Oggi di quei sogni di gloria cosa resta? Un ricordo nostalgico impastato a tanta amarezza. Ignazio Vanadia oggi è tante cose, fra queste presidente di un collettivo culturale: l'Università popolare che si è aperta ai giovani laureati desiderosi di condividere i loro lavori intellettuali con il paese, perché





il tempo passa ma il desiderio di partecipazione , no.



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