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IL LOCANDIERE SALVATORE LA GRECA E IL GIOVANE GUALTIERO


Percorrendo  la centralissima via Fratelli Testa, che da piazza Garibaldi porta in piazza Marconi, non poteva il tuo sguardono non incrociare l'insegna che portava scritto “ LOCANDA LA GRECA” .

In quello stabile a pochi metri dalla Chiesa di Sant’Antonio ha svolto la sua attività per oltre 30 anni il signor La Greca Salvatore, che proprio oggi  e` ritornato alla madre terra.


Con lui ebbi qualche attrito quando  gli feci togliere d'autorità, allora io ero giovane assessore della giunta La Via,  quell’insegna a bandiera che deturpava la rinnovata  via Fratelli Testa .


Negli anni abbiamo ricucito quel mio “sgarbo”   e ritornammo ad avere un ottimo rapporto.

Più d’una volta ci fermammo qualche minuto a parlare di quel suo   lavoro, dove si avvaleva dell'aiuto di sua moglie, e di qualche dipendente e col quale si poteva vivere ma non si diventava ricchi.

Tra le tante cose che mi raccontava, ricordo quella volta che mi disse, quando un giorno, si presentò alla  locanda un giovanotto che si qualificò come cuoco proveniente da un grande ristorante del continente, chiedendogli  se aveva bisogno  di un aiutante.

Chiedeva di essere assunto per svolgere il lavoro attinente alla sua preparazione.

Salvatore, così si chiamava di nome il signor La Greca,  lo squadrò, gli parve un bravo ragazzo, quindi decise di dargli una possibilità ma, non essendo le sue finanze sufficientemente floride, gli disse che poteva offrirgli per le sue prestazioni soltanto il vitto e l'alloggio e qualche spicciolo.

Il ragazzo accettò e si mise immediatamente a spignattare per la cucina.

Poco dopo due avventori si fermarono nella locanda, chiesero di mangiare e dopo aver pagato e lasciata una buona mancia andarono via, evidentemente soddisfatti.

Da quel giorno la clientela della locanda iniziò lentamente, ma continuamente, ad aumentare. Incominciarono a frequentarla signori e borghesi che non si erano mai visti prima.

Il locandiere, resosi conto che il merito dell'improvviso successo era da ascrivere al giovane cuoco, lo chiamo  e gli chiese dove aveva imparato  l'arte culinaria di cui era certamente maestro.

Gualtiero, così si chiamava il giovane cuoco gli disse che era venuto in Sicilia perché  innamorato   di una giovane ragazza siciliana  conosciuta qualche tempo fa a Milano  e che aveva appreso dalle madre gli insegnamenti più importanti che lo avevano fatto diventare cuoco.

Nei mesi successivi, il rapporto tra Salvatore e Gualtiero   divento` sempre più collaborativo e di trasmissione delle conoscenze.

Un sodalizio che produsse dei maestri gastronomici eccellenti.

Infatti,  la cucina  del signor Salvatore e della LOCANDA LA GRECA ,era conosciuta per qualità e bontà in tutta Nicosia e nei paesi vicini e  Gualterio, che di cognome faceva Marchesi, divento uno dei più grandi cuochi italiani.


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