
Ieri pomeriggio, ascoltavo distrattamente mentre ero al lavoro una playlist di canzoni diverse per genere e per tempo. D'un tratto dal mio piccolo portatile partono le note della colonna sonora de “Il tempo delle mele”, film francese che uscì in Italia nel gennaio del 1981, o alla fine del 1980 non ricordo bene. La mia mente allora corre e rincorre ricordi giovanili, di quella festa di fine d'anno scolastico ( potevo avere 14 anni..) organizzata in una camerata adiacente al cinema . Fù la prima storia che ci rappresentava, la prima testimonianza concreta, visiva, di quello che stava iniziando a muoversi dentro di noi. Avevamo 13,14 anni, piena pubertà, i peli che iniziavano a sbucare ovunque, i primi brufoli, una curiosità e una energia unica…… Era il momento che certe “cose” iniziavano a mettersi a fuoco. Non ricordo bene tutto, troppo tempo è passato. Ma ricordo bene ancora le fantasie complesse e non sempre limpide, che nascevano non so dove nella mia testa. Nondimeno, “Il tempo delle mele” aveva dato consistenza a qualcosa che galleggiava in modo indistinto e che stava prendendo forma. Non credo di averla ascoltata più di due volte, o così ricordo. Ma è una canzone che conta tanto, nella mia vita, perché fu la prima canzone sulla quale ballai un lento. Quel giorno, in quella grande stanza, piena di ragazzini adolescenti, con poca luce e le finestre coperte da pesanti drappi colore marrone resterà per sempre indimenticabile. Fu quel ballo, quelle note, quel accarezzare dolcemente e con tanta timidezza lei….. a fare da spartiacque nella mia vita. Ero impacciato e timidissimo, e la cosa mi provocava imbarazzo e grande tensione. Non fu per niente divertente. Così come credo non lo fu per lei , la bellissima ragazza della terza E, di cui ero perdutamente innamorato e di cui non ricordo il nome. Fu dunque una festa, una bella festa, anche se non mi rese del tutto felice. Stavo crescendo, probabilmente senza capirlo. Foto di G. Citarda
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