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Le Aree interne meritano di sopravvivere checché ne dica il Governo

Dal 31 agosto al 7 settembre, si terrà ad Assoro una mostra su Paolo Orsi. La mostra itinerante interessa Assoro e tutte le aree frequentate da uno dei più grandi archeologi italiani, vissuto fra il 1895 e il 1935 Ad Assoro per otto giorni si alterneranno contributi di soci dell'associazione SiciliAntica che ha organizzato l'evento; associazioni, istituzioni pubbliche, esperti in archeologia, professionisti e artisti. Non entreremo nel merito di un programma fittissimo e indubbiamente interessante, ma ne racconteremo un momento, uno dei tanti già svolti. Martedì 2 settembre, dalle 17 alle 20, voci e corpi di animatori culturali di formazione diversa e di vocazione unica: la conoscenza del proprio territorio per la comprensione del Paese e di "questa aiuola che ci fa tanto soffrire" hanno ragionato del Salterio di Assoro, che Orsi comprò nel 1917 per 500 lire e di Eco, senza dimenticare il genocidio dei Gazawi e l'imperativo categorico di FARE hic et nunc per fermare, costringendo all'azione i governi disinteressati e ottusi e complici, il carnaio quotidiano che accompagna ogni nostro attimo. Al museo complesso conventuale di santa Maria degli Angeli, si pratica e si è praticata ( la mostra è iniziata domenica) la cultura come modus vivendi ossia come esercizio di prospettiva per un presente e un futuro possibile. Esorcizzando in tal modo il programma di morte irreversibile per le Aree interne così come vuole il PSNAI. E lo stesso si farà a Leonforte, nel primo fine settimana di settembre con due spettacoli teatrali: la messa in scena dell'autobiografia di una ostinata leonfortese: Fina Sciuto, one woman show che si terrà al Cinevolutio venerdì e sabato e una pièce teatrale nostalgicamente visionaria realizzata dalla compagnia teatrale il Canovaccio e dai Talé Cù Sona sabato e domenica .

Prospettiva è la parola sortilegio; senza prospettiva la cultura serve solo ad allagare di lacrime la fossetta dell'ombelico di chi contrito mazzia l'altro e normalizza l'impensabile, come è successo al recente meeting di Comunione e Liberazione a Rimini.

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