Questa è la sintetica e metaforica definizione con cui Carlo Levi esprime nel suo testo l'essenza della sua requisitoria, passionale ed accorata ,contro la realtà sociale e contadina del suo tempo.
L'espressione ,efficace per la sua valenza semantica e concettuale, rimbalza, fino ai nostri giorni ,dall'ambito letterario al quotidiano, connotandosi peraltro come avvertimento al buon uso della parola che esige sempre non solo correttezza espressiva ma rispetto dell'interlocutore e un monito in sottinteso : cerchiamo sempre di pensare prima di parlare.
Niente di più appropriato alla nostra realtà del momento .
In tutti gli ambiti infatti,interpersonale sociale informativo e soprattutto nei social ,è invalso l'uso della parola offensiva licenziosa irriflessiva e che scatena nella massa degli ascoltatori reazioni emotive inconsce e che inducono a interpretazioni distorte dei concetti stessi.
Ne abbiamo esperienza diretta anche nelle diatribe partitico-politiche di questi giorni che lasciano sgomenti e smarriti anche le menti più critiche.
Non e' nostra intenzione addentrarci in questioni che ,pur riguardandoci da vicino ,ci allontanano dall'assunto,l'attenzione cioè al buon uso della parola.
Questa infatti, oltre ad avere un significato proprio o figurato , è molte volte polisemica , può assumere cioè altri significati in base ai diversi settori disciplinari in cui viene adoperata( (scientifico, politico,storico,medico ecc).
Inoltre ,relativamente ad accadimenti storici di rilevanza ,la terminologia può definire o i connotati in sé e per sé del fatto, inscritto in un determinato tempo e spazio ;o , viceversa, può assumere un valore concettuale desunto dal riferimento storico ,ma con esso non coincidente.,,Così per es. ,Il termine " imperialismo"-riferibile storicamente all'espansionismo politico/militare degli Stati occidentali agli inizi del Novecento--puo'' concettualmente indicare ogni tentativo di sopraffazione politica, perpetrata con aggressione armata ,a scopo espansionistico e in vista di lucrosi e duraturi profitti economici.
Non da meno la parola "fascismo".
Anche questa ha in sé un significato storico,riferito ad un tempo e ad uno spazio ben precisi,ed inoltre un'accezione concettuale che connota idee ,comportamenti,relazioni,quasi sempre rigoristi ,piramidali se non autocratici sempre ancorati a un conservatorismo retrivo veicolato sotto l'egida "dell'ordine e della disciplina"..
In questo senso il termine diventa a buon diritto definitorio anche di tendenze, sia di singoli ,sia di gruppi o di partiti politici,non per forza in termini complottisti o eversivi. In sintonia con C. Levi possiamo anche dire che se le parole sono una segnaletica , i fatti e le azioni lesive...possono diventare reati.
Nel nostro sistema democratico però abbiamo,,per così dire, antidoti efficaci di prevenzione e correzione.
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