Non trovo altre parole per definire quei parlamentari europei ai quali hanno trovato nelle loro case borse e valigie strapiene di banconote.
Si proprio cosi, miserabili bastardi perché non si accontentano delle stratosferiche indennità che percepiscono al parlamento europeo, pagate con le tasse dei contribuenti degli Stati Membri.
Miserabili bastardi perché non si accontentano neppure di tutti i benefici connessi e derivanti dalla carica. Alberghi e ristoranti di alto livello, viaggi in business class. Eccetera, eccetera.
Miserabili bastardi perché penso alla commessa sottopagata, all’operaio che campa con mille e trecento euro al mese in una grande città, agli infermieri che faticano per curare i malati e per arrivare a fine mese, al venditore ambulante che rischia di essere rovinato per non aver rilasciato lo scontrino o a quei liberi professionisti, non tanto liberi perché dopo aver lavorato dodici ore al giorno (festivi compresi) alla fine si ritrovano con un reddito annuale modesto, solo per usare un eufemismo.
Miserabili bastardi perché infangano non tanto le istituzioni (che purtroppo hanno perso credibilità da diverso tempo) ma uccidono la politica, come passione e scelta di vita per coloro che così l’hanno vissuta in passato e per i pochi rimasti, anzi pochissimi, che così continuano a concepirla.
Miserabili bastardi. Si nessun’altra definizione renderebbe bene il concetto.
Miserabili bastardi perché confidano in una sostanziale impunità non giudiziaria ma etica. Perché sanno di non essere i soli, di non essere i primi e, soprattutto, di non essere gli ultimi.
Miserabili bastardi perché sono sicuri che non ci saranno partiti, associazioni o consessi civici che possano cacciarli, espungerli, condannarli alla pena più dura di qualsiasi carcere, quella di essere relegati in un profondo ed irreversibile oblìo.
Comments