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PIERGIACOMO LA VIA. Ntà pignàta chi ccì metti à “cultura”?


Questa domanda retorica è sciocca.

Perché dentro la pentola, metaforicamente parlando, occorre metterci proprio la cultura.

E’ la cultura che deve diventare il volano dello sviluppo economico e sociale in Sicilia, in special modo nell’area interna dell’isola, in tante città d’arte come Piazza Armerina, Caltagirone, Enna, Troina o Nicosia che a me piace di più (ma sono di parte). Per non parlare di tanti altri piccoli paesini e borghi ad impianto urbanistico medievale.  

Facevo questa riflessione mentre sono capitato alla mostra del pittore Michele Principato Trosso, forse un impressionista, certamente un artista locale contemporaneo di livello, voluta e ideata da Nino Arrigo e Annalisa Bonomo.     

E dunque bisogna spingere, investire sulla pittura, la poesia, l’arte in genere. Soprattutto puntando a quella di qualità. 

A supporto, attenzionare e sostenere i centri storici.

Incentivare i proprietari ad aprire i palazzi nobiliari e le case gentilizie, magari esonerandoli  dal pagamento delle imposte e delle tasse comunali, proporre protocolli di intesa con le Autorità Ecclesiastiche per l’apertura permanente delle Chiese. Una “moneta locale” che, con l’integrazione di un contributo pubblico, costi meno al consumatore, da spendere esclusivamente nei negozi e nei locali del centro storico. 

Altre misure similari per arrestare lo spopolamento e rilanciare il territorio, nella consapevolezza che è principalmente la cultura fattore di crescita e di sviluppo. 

Per realizzare il progetto occorre una nuova classe politica consapevole, sensibile e capace. 

Semplice definirne i tratti. 

Avete presente quella dell’ultimo decennio che ci ha portato all’attuale disastro? 

Ecco, l’esatto contrario.

1 commento


Questo antico millenario detto popolare "Ntà pignàta chi ccì metti à “cultura”?" mi ricorda il più recente italianizzato "con la cultura non si mangia". Ciò sta a significare che è ancora incarnato questo scetticismo popolare per cui con la cultura non si può fare reddito. Invece, impropriamente devo ammettere, che, grazie al medioevo dei principi, l'Italia ha un tesoro naturale su cui molti giovani vorrebbero avviare startup imprenditoriali per valorizzare la nostra cultura e produrre ricchezza economica.

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