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Secondo l'Istat le Aree Interne fra cui Troina, Leonforte e Nicosia, sono CONSUMATE!

Il rapporto annuale Istat ha tracciato un quadro poco confortante del nostro Paese:

il 23,1% della popolazione italiana è a rischio povertà e al Sud la percentuale sale al 39,8%. Gli over 80 superano numericamente gli under 10.

Le famiglie sono sempre più piccole e frammentate, il 36'2% è composto da persone sole e un italiano su dieci rinuncia alle visite specialistiche perché la sanità pubblica ha liste di attesa lunghissime e la sanità privata è inaccessibile economicamente.

Questo accade ovunque, ma da noi è peggio.

Il Piano Strategico Nazionale delle Aree Interne, approvato lo scorso mese di aprile, ha classificato l'Area Interna di Troina, a cui afferisce anche Leonforte, nel cluster denominato: “Povertà dietro l'angolo”. La scrivo meglio: POVERTA' DIETRO L'ANGOLO! E questo perché i paesi dell'Area Interna sono: gravati da un alto tasso di disoccupazione, sopratutto femminile e giovanile; i residenti percepiscono un reddito inferiore ai 15.000 euro e “....un numero non trascurabile di Aree interne si trova già con una struttura demografica compromessa oltre che con basse prospettive di sviluppo economico e deboli condizioni di attrattività”.

Questo, dicono i dati , significa che essendo di fronte a un “ ...percorso di spopolamento irreversibile... non possono porsi obiettivi di inversione di tendenza".

Questo significa che siamo CONSUMATI! Scriveva A. Capodici adattato dalla compagnia Canovaccio dunque che fare? Chiedeva Lenin? Non saprei rispondeva il compagno leonfortese Sacchinnedda.

La questione è surreale perché nessun amministratore delle aree interessate sembra aver letto o compreso il senso dei dati o forse li hanno letti e preferiscono ignorarli pensando che se guardi il baratro il baratro guarderà te e dunque basta non guardarlo...il baratro.

Non abbiamo letto nè sentito una parola di conforto o di smentita o di disperazione da parte dell'onorevole Venezia o di uno dei sindaci toccati dal report.

Perché?

Staranno facendo un brainstorming per capire come agire?

Perché o si prova a fare senza sbagliare progetti e proposte ora, affogati dai soldi del PNRR o organizziamo un esodo di massa per un altrove che non c'è.


Suggerisce Giuseppe Cardaci su Facebook: "E' auspicabile un salto di qualità nei processi decisionali che a mio parere dovrebbero essere condivisi ed aperti al dibattito pubblico, specie quando riguardano il futuro e la stessa esistenza di una comunità. Serve, a mio parere, condividere se e quanti progetti ha in carniere il Comune, l'ordine di priorità i contenuti, la strategia che è sottesa ed a quale obiettivo concorrono. Faccio un esempio: il progetto di ammodernamento della strada che congiunge l'abitato alla Sp33, se ho capito bene la strada che si percorre per raggiungere la Madonnina e tutta la zona del Cernigliere, quale strategia sottende ed a quali obiettivi concorre? E così via per tutti gli altri.

Tutta la comunità, è chiamata ad essere “presente a se stessa” in un periodo storico abbastanza complesso e direi cruciale per il suo futuro".

A Giuseppe Cardaci risponde l'assessore al ramo: "carissimo Giuseppe, prendo il tuo suggerimento dal lato giusto, perché dalla bocca di persona intellettualmente oneste come te non possono che uscire suggerimenti costruttivi.

E però, sarei bugiardo a dire ora e adesso che, per ciò che mi riguarda, io mi senta capace al cambiamento d'approccio indispensabile, che con scienza e coscienza tu suggerisci.

Una delle frasi che più ha segnato la mia vita l'ho letta a Palermo, il mio primissimo giorno di università, su un muro di uno degli edifici appartenenti alla facoltà di ingegneria: "Finché è la teoria ci siamo, è la pratica quella che ci fotte".

Sono sicuro che anche tu prenderai questa frase (apparentemente banale) dal giusto lato, ovvero, non significa che a parlare siamo tutti bravi, anche perché se a volte di qualcuno lo penso pure mi viene difficilissimo farlo di te.

Quello che provo a dire, invece, con non poca difficoltà, è che tutto è molto difficile oggettivamente e difficilissimo soggettivamente.

Chi potrebbe non condividere che sia necessario ed indispensabile a provare di cambiare completamente approccio anche nelle decisioni, adeguatamente ai tempi e ai bisogni?

Resta il fatto che personalmente non mi sento grado.

Al momento riesco a fare, e forse manco bene, quello che faceva l'asino nella fattoria di Orwell: più le cose andavano male e più sgobbava ... ma questo non faceva dell'asino né un "illuminato" e né uno "statista".

Penso pure, con meno lettura e conoscenza della tua sul tema dello spopolamento delle aree interne, che per quello che vedo oggi ed intravedo nel futuro questa è cosa irreversibile.

Da fervente credente, spero che ciò, però, non coincida per forza di cose con un impoverimento umano di chi fino all'ultimo abiterà questo fazzolettino di periferia di mondo ... che per me rimane ben fortunato guardando indietro.

Con gratitudine per il contributo dato, affettuosamente ti saluto, con l'auspicio di poter discutere di quanto da te suggerito di presenza, per una mia migliore comprensione".

In sintesi: SIAMO CONSUMATI


IMPORTANTE

I dati demografici sono stati tratti dallo studio condotto da Alessandro Rosina, consigliere del CNEL. 26 settembre 2024


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