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Immagine del redattoreGabriella Grasso

Siamo tutti severi, con i figli degli altri.

Sui social impazzano foto di maturandi con bouquet di fiori e bottiglia di spumante, ma anche di anatemi (copia e incolla) sulle foto dei maturandi con bouquet e bottiglia.

Accompagnare e celebrare i figli per la maturità è auspicabile e criticabile a un tempo perché

lo sguardo giudicante della gente, per la gioia dei social, è sempre all'erta. e allora basta un post su "signora mia com'era meglio prima" per creare schieramenti fra apocalittici e integrati e nello specifico fra "fiori si/fiori no". La questione naturalmente riguarda l'intero impianto educativo, ma gli adulti preferiscono condannare i giovani che spettacolarizzano ogni momento della loro vita, dimenticando le centinaia di scatti e video che loro stessi hanno postato a insaputa o contro la volontà dei loro pargoli. A ogni fine anno scolastico i figli diventano trofei da esporre sui social: geni, campioni e promesse , degni eredi di genitori vogliosi di like., mai nessuno che postasse un dubbio sulle fragilità, le sconfitte, gli errori nostri e dei nostri figli. Vero è che i social sono un palcoscenico su cui sfilare belli, sorridenti e vincenti e dunque non c'è posto per gli altri. Cresciamo i bambini a pane e social, li vogliamo performanti e leder e poi ci lagniamo per la maturità floreale condivisa. Mah!





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