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Un altro 25 Novembre! A cosa e a chi serve sentire le solite banalità?

Giovedì 20 novembre, la Fidapa ha tenuto un incontro presso il circolo di Compagnia di Leonforte, intitolato: "Non subire, denuncia!" ( con i consueti colori nero e rosso dell' antiviolenza di genere). L'incontro aperto dall'assessora La Ferrara ha principiato con una domanda rivolta al pubblico presente : " a cosa serve parlare di violenza di genere?" Le persone sedute in sala (fidapine per lo più e pochi vecchi signori interessati ai fatti loro) hanno eluso la domanda anche perché la risposta è ovvia: "NON SERVEVE A NIENTE!"

Violenza di genere, violenza sulle donne, femminicidio, molestia, violenza sessuale, sono temi dei quali si parla spesso ma a sproposito. Per ridare il giusto peso a termini e parole, ha senso riflettere sulle parole che usiamo a partire dall'esortazione alla denuncia. Molti, donne e uomini, fanno la stessa domanda: “Ma perché non denunciate?” e infatti in sedi di convegni e conferenze dedicate al tema, l’invito è sempre lo stesso: “Denunciate”. Ovvio: subisco un sopruso = denuncio. Un rapporto causa effetto che non dovrebbe fare una piega. E invece NO! Se una donna non denuncia non è solo perché è innamorata del suo carnefice o perché è vigliacca. Fra la denuncia per violenza sessuale/violenza domestica/violenza psicologica/stalking e i tre gradi di giudizio che condannano il colpevole passano anni. Anni di beghe, vendette e spesso solitudine. Anni in cui la vittima non sa dove andare, soprattutto se si tratta di violenza domestica perché non tutte le donne hanno madri e padri pronte a riaccoglierle in casa e perché le case rifugio "fagliano". Nell'ennese ce n'è una sola. La violenza di genere è frutto di indifferenza e omertà molto simile a quella mafiosa e difatti così come attorno ad ogni persona vittima di pizzo o ricatto mafioso c’è una società che “si fa i fatti suoi”, non vede e non è solidale anche dietro ad ogni donna che subisce violenza c’è una società che "fra moglie e marito preferisce non mettere il dito" perché i panni sporchi si lavano lavati in famiglia ecc..ecc...e poi come ha detto una signora del pubblico: una donna "capuzzella" un poco se l’è cercata la violenza del marito/compagno perché non ci sono più quelle belle famiglie di una volta tutte sberle e silenzi. Dietro ad ogni violenza domestica ci sono molti vicini e parenti che sanno, che sentono, che intuiscono e tacciono. L'anno prossimo invece che invitare le donne a denunciare, riflettiamo un poco di più e meglio su noi stesse e le parole che usiamo.

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