VENEZIA CONTRO BARBAGALLO. VERSO IL FALLIMENTO DEL PARTITO DEMOCRATICO?
- Aldo la Ganga
- 11 mag
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 12 mag
Lo tsunami che sta investendo il Partito democratico a livello regionale, ripropone le parole, centrate e precise, pronunciate alcuni anni fa da uno dei fondatori di quel partito, Massimo D’Alema. E cioè, “Il Pd è un amalgama mal riuscito”. Parole dette molti anni fa ma che adesso assumono una valenza profetica e che, paradossalmente, sono state certificate proprio dallo scontro in atto tra il segretario uscente E.Barbagallo e F.Venezia.
Ora, a mia memoria, credo che nella storia dei partiti italiani non si era ancora mai visto uno scontro così duro e “ violento” tra segretario e parlamentari.
Le parole del deputato Venezia, del resto, sono molto facili da decifrare: e cioè, si tratta di un partito politicamente fallito anche se tecnicamente prosegue la sua avventura.
Un fallimento che Fabio Venezia vuole ad ogni costo impedire che si concretizzi e che venga aggirato con i soliti espedienti e accorgimenti di potere che verranno messi in campo nelle prossime settimane.
Ma credo che ormai, ed è evidente a tutti che il Pd appunto, ha “esaurito la sua sua spinta propulsiva”. E questo sia sotto il profilo politico che come e` chiaro a tutti sul versante della sua organizzazione interna.
Il richiamo di Venezia a fare si che ritorni ad essere quel “partito plurale”, a "vocazione maggioritaria" e capace di “unire i riformismi delle migliori culture politiche costituzionali” del nostro paese, sembra che rimanga lettera morta.
Una classe dirigente dalle dubbie provenienze, ricordo a tutti che l'attuale segretario Barbagallo e` stato per anni un uomo di punta dell’MPA di Lombardo.
E` del tutto evidente, così come assistiamo da anni , che i centristi ed i conservatori hanno preso il sopravvento, trasformando il PD in un partito che coltiva, un'idea del potere per il potere, dimenticando spesso, di fare gli interessi di una piccola casta di dirigenti a discapito della sua grande storia di provenienza.
E senza voler andare lontani, basta guardare i comportamenti politici del PD nicosiano , per renderci conto, che tutto questo ha contaminato anche quello nostrano.
Francamente è difficile riuscire a capire dove tutto questo sfacelo si fermerà e quando, se ci sara` mai, si darà vita ad una rinascita.
Il confronto tra la moltitudine di correnti, sottocorrenti, gruppi e gruppuscoli, capibastoni o gente che trovi da oltre 30 anni al timone della vita interna del Pd è riconducibile prevalentemente a motivazioni personali. Perché il profilo e la natura di questi gruppi non hanno una valenza politica ma sono solo lo strumento utile per la distribuzione del potere interno al partito e nelle istituzioni.
Nulla a che vedere, quindi, con la tradizione politica ed organizzativa che delle lotte sociali e dei beni comuni ne faceva una bandiera.
Ecco perchè, forse, è arrivato il momento per formulare un giudizio politico definitivo sull’esperienza del Partito democratico. Certo, le parole dell'eccellente Fabio Venezia sono state dure, durissime. E per quanto mi riguarda spero che in questa battaglia che sembra impari, ne esca vincitore.
Ma pensare di risolvere il problema con qualche marchingegno organizzativo o qualche accordo al ribasso per conservare il potere non sarebbe altro che la plastica dimostrazione del progressivo esaurimento di quella esperienza politica. È arrivato il tempo della politica. La cultura del solo potere non è più sufficiente, serve ritornare agli ideali che anche di questo partito ne hanno fatto la cifra distintiva.
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