Oggi scopro che è giusto che io venga imbavagliato. Oggi mi reputo realmente vittima di censura e non posso stare in silenzio perché se c’è una cosa che ho imparato da Vivienna nella direzione di Pippo Primavera è che la libertà è sacra. E quando ci sono esempi che minano alla libertà bisogna scendere in trincea.
Da un lato mi lusinga che sia sceso personalmente il CEO Biagio Semilia a scrivere un articolo anche contro di me su Vivienna (senza nominarmi), la testata che anche io per sette anni ho contribuito a far crescere. Ha sicuramente reputato opportuno il dr. Semilia, al posto di rispondermi ad un messaggio whatsapp in cui lanciavo un allarme sulla gestione di Vivienna che non ascolta più la povera gente, ma giustamente devo prendere atto che non sono degno di risposta dalla nuova proprietà, neanche un grazie per questi sette anni, di scrivere un articolo in cui con un colpo di spugna, tra tante inesattezze che adesso starò qui a dirvi, cancella il mio nome tra coloro che hanno scritto (anche fino a gennaio) su Vivienna. Un tempo di quelli scomodi si facevano i fotomontaggi per cancellarli, ora basta non nominarli negli articoli.
Ma vabbè, canta Bennato, caro dottor Semilia, “mai nessuno saprà quanto costa la mia libertà” ed esercitando il mio diritto libero e tutelato dalla Costituzione di poter esprimere la mia opinione, Le dico apertamente che avete tradito il territorio e siete diventati l’ennesimo megafono del potere.
Ma siano i lettori a giudicare se quel che dico io è giusto o sbagliato. A gennaio inoltro al direttore Scariolo un articolo inerente il fatto che nella Diocesi di Nicosia vi sarebbe un modo poco ortodosso di gestire gli annullamenti del matrimonio (articolo poi apparso su Germinal). Mi viene bocciato perché è giudicato un articolo “di opinione” perché non capisce chi è la fonte, chi parla, chi ho sentito. Che ViviEnna si sia staccata dal territorio è palese con queste affermazioni perché chi conosce realmente il territorio sa bene che qui vige l’omertà, qui molti hanno paura di scoprirsi contro i potentini di turno. E allora che fare? Stiamo tutti zitti? Per la logica della nuova ViviEnna, vado al paradosso, se nessuno parla di mafia la mafia non esiste! Sono “battaglie pregiudiziali” (cito Semilia) quelle battaglie che nascono vedendo le lacrime di chi si trova di fronte ad una ingiustizia? Sono “battaglie pregiudiziali” difendere gli oppressi? Sono battaglie pregiudiziali chiedere un poco di trasparenza? Se queste sono battaglie pregiudiziali mi ritengo fieramente colpevole perché penso che se anche una sola persona piange per ingiustizia, quella persona merita ascolto.
Caro Semilia, conosce forse un certo Mill? Mill è uno dei più grandi filosofi del liberalismo il quale diceva che anche se uno solo dice una cosa contraria all’opinione comune, va comunque ascoltato e non certo definito “rabberciato”. Le minoranze, i piccoli gruppi, le piccole porzioni isolate come in tono dispregiativo Lei mi e ci definisce secondo chissà quale Suo insidacabile metro (tanto è il CEO quindi si può permettere questo e altro), vanno tutelate, perché atteggiamenti come i suoi nella storia hanno prodotto le più grandi atrocità.
Caro Semilia, scendo in campo. Magari dovrò parlare da un cantuccio con un minor numero di lettori rispetto alla sua fortezza, cosa che contraddistingue nei secoli gli “esiliati”, ma sappia che la libertà alla fine vince sempre e glielo dico nel mese di aprile in cui ricade la festa della Libertà per eccellenza.
E poi, abbia la compiacenza di essere grato a Pippo Primavera che nei primi mesi del Suo decantato “anno mirabilis” ha fatto da traghettatore (neanche un rigo di ringraziamento) e se per Lei 600.000 utenti in meno di un anno (cioè 55mila al mese… quello che lei decanta come importante risultato in un anno fino a qualche tempo fa Vivienna lo faceva in un mese) sono numeri, questa volta mi preoccupo per Lei. E le parla uno che per amore di libertà ha dato vita ad un premio che in 8 anni ha dato la voce a più di 2000 persone in tutto il mondo con lo slogan “il piccolo Davide contro i moderni Golia”.
Lei si tenga i freddi numeri dei Golia. Io preferisco di gran lunga i caldi rapporti umani dei piccoli Davide.
Alain Calò
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