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ViviEnna e l'odio Pro Pal. Vale più un clickbait o il rispetto per un popolo massacrato?

Lunedì 15 dicembre, il giornale on-line ViviEnna pubblica un articolo sul passaggio della fiamma olimpica a Enna e riporta la nota dei Pro Pal nel titolo virgolettandola, ma decontestualizzandola. La frase "Striscioni e bandiere lungo il percorso" è bastata, a decine di analfabeti cognitivi, per vomitare frasi razziste corredate da immagini sconcertanti. Fra queste c'era anche quella di uno scarafaggio con addosso la bandiera palestinese. ViviEnna avrebbe potuto/dovuto intervenire? Se la bandiera fosse stata israeliana sarebbe intervenuta la redazione di ViviEnna? O l'antislamismo è tollerabile mentre l'antisemitismo no? Esiste un'etica nella redazione di ViviEnna? E' necessario ricordare che di genocidi se ne sono consumati molti nel passato, anche immediato. Fra questi c'è quello del Ruanda, che gli haters anti Pro Pal lettori(?) di ViviEnna non conoscono. Sarebbe stata una buona occasione per renderli edotti, ma i clickbait si ottengono alimentando il razzismo e non certo la conoscenza. Lo facciamo noi, per loro:

Nel 1994, in Ruanda, si compì un genocidio: in 100 giorni vennero massacrati a colpi di macete , asce, lance e mazze più di un milione di Tutsi definiti scarafaggi dagli Hutu.

Intervenga la redazione di ViviEnna in merito. Il rispetto verso i palestinesi vittime di genocidio vale più di un like razzista.

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