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Immagine del redattoreGabriella Grasso

A lezione di giornalismo

Tromboni o ruffiani? Domandava Ennio Flaiano. A volte si riesce nella difficile impresa di essere e tromboni e ruffiani, ma solo i maestri riescono a essere tromboni stonati per ipocrisia. Nell'ennese per esempio esiste una testata on-line che taglia: foto, nome e intervento (sostanziale) di una partecipante a un evento culturale. Perché? Mah! Tentativo patetico di cancellare un fatto? Distrazione? Malafede ? O altro? Chissà! Sarebbe opportuno sapere quante altre volte così ha agito, la suddetta testata e quali nomi e fatti ha tagliato o omesso o ignorato? O altro. Sarà consono? Sarà contemplato dal codice deontologico? Il cronista, scriveva Flaiano, non è un attore degli eventi, ma un semplice testimone. Un medico che può al massimo fare una diagnosi, ma non ha cure. Può essere però che Flaiano si sbagliasse e avesse invece ragione il maestro di cui sopra che seleziona le parti da pubblicare e tagliare all'interno dei comunicati stampa. Capita di cadere nella tentazione dell'ossequio o di imboccare la scorciatoia della ruffianeria, capita ai migliori che umili, ma anche consapevoli della funzione che svolgono agiscono sempre in nome del vero e mai nell'interessata manipolazione delle storie perché il vero giornalista è chi convince il lettore che lo sta informando e non formando e del resto scriveva Leo Longanesi : "la libertà di stampa serve solo ai giornalisti che non sanno scrivere". Sarà per questa ragione che il giornalista, di cui sopra, ha tagliato e cucito come una buona massaia. Sarà, certamente, questa la vera, verità.




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