DOMENICO GIACONlA: TURISTA A NICOSIA
- Domenico Giaconia
- 15 minuti fa
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Domenica 7 dicembre, in pieno “weekend dell’Immacolata” mi ritrovo, per motivi familiari, nella mia Nicosia. Il cielo è plumbeo, fa freddo, è appena caduta giù una pioggerellina che ha reso lucido l’asfalto. Poche auto percorrono la strada davanti casa e ancor meno “paesani” che la attraversano a piedi.
Come al solito, quando torno nel mio luogo natio, se posso, dedico un po' del mio tempo “al cammino”; mi piace riguardare i miei luoghi, le strade, gli scorci, le case, i palazzi. Lo faccio sempre, non mi stanco mai! Vorrei “rivedere” sempre quelle pietre, gli angoli, le viuzze con la speranza di cogliere nuove sensazioni o rimembrare ricordi sopiti dal tempo; a volte scopro con piacevole sorpresa “spazi nuovi” sia fisici che mentali e ne sono contento.
Sono le 11 del mattino e dunque decido di incamminarmi per il mio solito “giro”. Come detto, sotto casa, poche auto per strada (per fortuna), ma anche pochi passanti . Percorro qualche centinaio di metri e raggiungo il nostro “centro storico”: i miei passi mi conducono alla Via F.lli Testa che porta al “cuore”, prima pulsante, della città. E’ una via lunga, in leggera e appena percepibile salita, non larga (segue le cortine edilizie tardomedievali) ma che ha una quinta spettacolare: sullo sfondo infatti si ammira in tutta la sua maestosità la torre, prima civica poi campanaria della nostra cattedrale di San Nicola (vedi foto scattata però nel giugno 2023) con il suo stupendo portale gotico-normanno trecentesco. Quei 200 metri LI PERCORRO DA SOLO. Non c’è anima viva! Nessun “indigeno” che incontri. Raggiungo l’adiacente “piazza Garibaldi”, attorniata dalla stessa Cattedrale, dal settecentesco Palazzo comunale e da altri importanti testimonianze architettoniche e dimore nobiliari, il tutto a costituire forse lo “spazio urbano” più bello dell’intera provincia di Enna. C’è solo qualche “nicosiano”, a sostare davanti ai bar che parlotta stancamente con l’amico o conoscente presente accanto a sé; quasi nessuno di loro si avventura, forse per il freddo, nel solito “avanti-indietro” sulla piazza già addobbata per il periodo natalizio, ma vuota.
Penso e rifletto. E’ Domenica! C’è un “ponte”, quello dell’Immacolata appunto ed è LUNGO ma non si scorge anima viva per le strade. Comprendo che per la giornata festiva non v’è ragione di pretendere che il cittadino nicosiano riempia le strade del proprio paese, ma, in queste occasioni sarebbe NORMALE, con quello che la città offrirebbe, salutare cordialmente il TURISTA o I TURISTI che, numerosi, verrebbero a visitare le nostre beltà, ospitarli facendogli anche degustare le nostre eccellenze culinarie. Ma non c’è nessuno di loro!
Ormai abituato da tempo a tale andazzo, ma stavolta più nervoso che rassegnato, come invece, caratterialmente mi accade più spesso, decido di farlo io il TURISTA in questo mio solito “cammino”: mi sostituisco a chi dovrebbe esserci per le strade di un luogo così antico e bello e non c’è. Fingendo di essere quindi un tipico “turista medio”, con vaghe conoscenze del luogo e non il “buon conoscitore” della storia della mia città, quale sono, mi impongo di iniziare il mio personale tour turistico. Mi guardo intorno e comincio ad ammirare i bei palazzi ubicati sulla piazza di prima; noto, soddisfatto, la presenza di segnaletica turistica interattiva con annesso QR code, che mi darebbe più approfondite informazioni sul monumento; miro con “lens” dal mio smartphone ma la risposta digitale che arriva un secondo dopo è, purtroppo, la seguente: “Errore http 404 – Non trovato . La risorsa che stai cercando è stata rimossa” e così per tutte le restanti, innumerevoli segnaletiche presenti in tutti gli altri beni architettonici (e sono tanti) da me visionati. Ma non demordo! Per cercare di avere più informazioni penso sia utile rivolgermi all’ufficio turistico di questa bella cittadina. Lo trovo ed è pure aperto (l’indigeno “conoscitore” si meraviglia alquanto, dato che lo vede aperto, per la prima volta, in un fine settimana); mi tranquillizzo e da buon “turista medio” entro. Mi accoglie un giovane dai modi gentili. Gli chiedo se esiste una guida turistica della città da poter consultare per poter conoscerla meglio; il giovane mi dice che l’ufficio non ha nessuna guida e mi consegna una “mappa turistica”. E’ già qualcosa! Ma il “buon conoscitore” che è in me, suggerisce al “turista medio” che interpreto, di insistere nella richiesta della Guida, dichiarando al giovane di essere stato informato da “amici” della sua esistenza (nel 2023 il Comune patrocina la pubblicazione di un volumetto intitolato “Nicosia-Itinerari turistici” (vedi foto) presentato in pompa magna nella sala consiliare e dato alle stampe in un non limitatissimo numero di copie grazie alla sensibilità della rappresentanza FAI della città e alla disponibilità di appassionati di storia locale, tra i quali il sottoscritto, che ne vergano il non breve contenuto). Il giovane risponde ribadendo che l’ufficio ne è sfornito ed affermando l’esistenza di una “Guida” che potrei acquistare presso un noto bar-pasticceria del centro. Uscendo da quel locale sia il “turista medio” che il “buon conoscitore” restano alquanto interdetti, con motivazioni evidentemente diverse. Il turista, perché gli sembra strano che un ufficio pubblico indichi un soggetto privato per avere una guida della città ed il “buon conoscitore” perché sa, al contrario del giovane, che le copie di quel volumetto sono inspiegabilmente off-limits per il pubblico (ma anche per me) già da un paio di anni. Mestamente “i due”, caparbi, continueranno il loro tour, raggiungendo altre parti della città; passeranno ancora del tempo insieme a percorrere le strade che portano agli altri antichi quartieri, ad ammirare tra eleganti slarghi e antiche vie, chiese e monumenti, che, quasi tutti inaccessibili, si limitano a far da “quinta” di questo “teatro” esteso più di 25 ettari, ma vuoto di spettatori. Alla fine del tour il “turista medio” saluta il “buon conoscitore” e se ne va un pò deluso. Il sottoscritto, invece, riflette e si chiede come la comunità stia reagendo al suo lento, quasi fisiologico, ma inesorabile declino (demografico ed economico) e quali strade cerca di intraprendere per rintuzzarlo in qualche modo (evidentemente non quella turistica). Certamente “i due” hanno percepito che qualcosa non va. Guardando in alto si scorge il cielo che continua ad essere plumbeo. In tutti i sensi!










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