FRANCESCO FISCELLA. " IL PIANTO E LA SOFFERENZA DI GAZZA E` LA SOFFERENZA DI TUTTI NOI".
- Germinal Controvoce
- 23 set
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Le immagini che arrivano da Gaza sono insopportabili. L’empatia diventa dolore, un dolore così forte da non poterlo reggere. Case distrutte, famiglie annientate, bambini strappati alla vita: un popolo intero condannato a soffrire ogni giorno.
L’esercito israeliano, dietro il paravento della parola “sicurezza”, sta sterminando una popolazione inerme con l’obiettivo di eliminarla e annientarla sistematicamente. Il fine è ridefinire la geografia politica della regione, portando a termine una drammatica appropriazione forzata delle terre appartenenti al popolo palestinese — un’operazione che non può essere né accettata né giustificata.
Il dramma palestinese non è solo quello delle vittime dirette, ma di un’intera popolazione privata della dignità e della speranza. E non riguarda solo loro: riguarda anche noi, che non riusciamo a guardare e restare indifferenti, perché ogni bomba che cade a Gaza lacera anche la nostra coscienza.
Per questo oggi in Italia, come in altre parti del mondo, folle incontenibili hanno riempito le piazze. Persone comuni che chiedono una sola cosa: fermare questa strage. Fermarla subito, prima che diventi un marchio indelebile nella storia.
Ci auguriamo che un giorno ci sia una Norimberga anche per questo, e che i responsabili – militari, politici e chi ha scelto di tacere – siano chiamati a rispondere. Ma oggi, adesso, la voce di chi manifesta serve a una sola urgenza: fermare il genocidio, restituire al popolo palestinese il diritto alla vita e all’umanità intera il diritto di vivere senza doverci vergognare di appartenere a un’umanità svuotata della sua anima.
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