FRANCESCO FISCELLA: LE MASSONERIE COPERTE NON SONO LO SPECCHIO DELLA SOCIETA`. Riflessione in dialogo con l'articolo di Domenico Giaconia
- Germinal Controvoce
- 5 lug
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Nel suo interessante intervento sulla massoneria a Nicosia, Domenico Giaconia afferma che, come in ogni contesto sociale, anche nelle logge si troverebbero figure oneste e idealiste accanto ad arrivisti e opportunisti, perché «è una riproposizione in piccolo dell’umanità tutta. Nulla di più e nulla di meno».
Questa affermazione, se estesa anche alle logge massoniche coperte, è però fuorviante.
Paragonare le logge deviate — segrete, non registrate, spesso finalizzate al potere occulto e alla manipolazione istituzionale — a un normale campione umano significa minimizzarne la pericolosità e normalizzare un’anomalia democratica.
Le logge coperte non sono gruppi filosofici, ma strutture opache, spesso legate a depistaggi, affari illeciti e protezione di interessi personali. La storia italiana recente (dalla P2 al caso Borsellino) dimostra che non si tratta di deviazioni fisiologiche, ma di meccanismi sistemici.
Lo stesso Tina Anselmi, nella sua relazione sulla P2, parlava chiaramente di “struttura eversiva” e nn di semplice associazione massonica.
A Nicosia, città con una tradizione massonica documentata e anche discussa, è importante distinguere tra massoneria regolare e massoneria coperta.
Soprattutto alla luce del caso Tinebra — magistrato massone al centro di forti sospetti per il suo ruolo nei depistaggi post-strage di via D’Amelio — non possiamo permetterci di archiviare tutto con una visione antropologica indulgente. Le logge coperte non sono specchio della società: sono ombre sulla democrazia e sulle istituzioni.
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