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FRANCESCO FISCELLA. PERCHE` MOLTI CITTADINI PROGRESSISTI NON VANNO PIU` A VOTARE


Il decadimento morale e politico della nostra società odierna ha sicuramente delle responsabilità nelle politiche incerte e insensate della destra. Tuttavia, la principale causa del crescente astensionismo e del consenso verso la destra va attribuita ai politici cosiddetti progressisti, che hanno dimostrato, con persistente incapacità, di non saper ascoltare né dare risposte concrete alle reali esigenze dei cittadini.

Molti di noi, da anni e non solo da quando la destra è al governo, si sentono privati di diritti fondamentali:

Diritto alla giustizia: ormai è un privilegio riservato a chi può permettersi costose parcelle legali. La lentezza e i costi del sistema scoraggiano l’accesso ai tribunali.

Diritto alla salute: i tempi di attesa per una visita medica tramite il Servizio Sanitario Nazionale sono inaccettabili. Chi può, paga per visite private o in intramoenia; chi non può, rinuncia a curarsi.

Diritto all’equità nei concorsi pubblici: molte posizioni apicali sembrano appannaggio esclusivo di caste privilegiate. Troppo spesso i figli di magistrati, notai, professori universitari vincono i concorsi "con sorprendente regolarità", alimentando il sospetto di favoritismi.

Diritto alla sicurezza: le strade di molte città appaiono abbandonate, con una percezione crescente di insicurezza che colpisce in particolare i quartieri popolari.

Linguaggio distante e tecnocratico: i leader progressisti parlano spesso un linguaggio elitario, astratto, che non comunica con la quotidianità dei cittadini.

Compromessi incomprensibili: molti elettori non capiscono perché i partiti di centrosinistra stringano alleanze incoerenti o votino provvedimenti contraddittori rispetto ai propri valori dichiarati.

Assenza di visione: manca un progetto chiaro, credibile e ispirante per il futuro. I programmi sembrano spesso timidi, tecnici, privi di coraggio o ambizione.

Disillusione e rassegnazione: molti progressisti hanno votato in passato con fiducia, ma sono rimasti delusi da promesse non mantenute. Ora, semplicemente, non credono più che il voto possa cambiare qualcosa

Anche a livello locale è fondamentale cambiare rotta: serve tornare tra la gente, ascoltarla davvero, raccogliere le sue istanze e trasformarle in azione politica concreta.

In questo senso, un ruolo prezioso può e deve essere svolto da realtà come il giornale locale Germinal, che ha avuto il merito di creare uno spazio di riflessione critica sulla politica del nostro territorio. Un luogo aperto, capace di favorire l’incontro, l’ascolto e la partecipazione.

Solo ripartendo da qui—dal basso, dal confronto, dall’ascolto—si può costruire un’alternativa credibile e radicata, capace di dare voce e prospettiva a chi oggi si sente invisibile.

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