top of page
Original on Transparent.png

LA PRESIDE GENTILE, IL PROF.LEONE E L'ESTATE DI SAN MARTINO


L’estate di San Martino, cioè quel tepore che si avverte i primi di novembre dopo l’arrivo del freddo, dal momento che ottobre ormai da diversi qanno è stato un mese dal clima “primaverile” e soprattutto perché questa nostra vita e ormai stravolta da questa pandemia.


Questa tradizione, molto importante e sentita tra i cristiani, prende il nome da, Martino di Tours, del quale si racconta che nel vedere un mendicante infreddolito durante un acquazzone, gli donò metà del suo mantello e poco dopo ripeté il gesto con un altro mendicante: a quel punto il cielo si schiarì e il sole tornò a scaldare l’aria.


Questo è anche il periodo in cui si rinnovano i contratti agricoli dopo la fine dei lavori nei campi, per cui chi doveva lasciare il podere lasciava anche la casa e da qui nacque il detto “fare San Martino” per intendere il traslocare; ed è il momento di aprire le botti per assaggiare il vino novello, gustato con le caldarroste, proprio come recita la poesia omonima del Carducci, ( chi non l`ha studiata alle scuole elementari? ).


Io , ragazzino che frequentavo la terza media e mi sentivo ormai quasi adulto, ero di già poco interessato a quelli che erano i dettami della chiesa cattolica e molto di più a quello che le tradizioni popolari ci trasmettevano, soprattutto a quelle manifestazioni goliardiche e un po` pagane, come per esempio :” a ntenna di San Michele o di Santa Croce ” o le scampagnate che tradizionalmente si organizzavano nel giorno di San Martino, l'11 novembre.


Ricordo bene quel`anno, la festività` cadde in un giorno infrasettimanale, e ricordo ancor di più il viso severo del bidello Buscema ( credo si chiamasse così ) con il quale entrando in classe ci comunicava che la preside Gentile non avrebbe tollerato nessuna assenza, nessuna organizzazione di scampagnate e soprattutto avrebbe preso provvedimenti severissimi contro quelle classi che si sarebbero assentate.


L'11 novembre era un giorno ordinario di scuola e che le lezioni si sarebbero regolarmente tenute.


La notizia ci ammutolì, eravamo in preda ad una grande tristezza, a qualcuno spuntarono fin anche le lacrime……. Noi, che avevamo gia` iniziato a raccogliere i soldi per organizzare la scampagnata, eravamo tutti tristi….. QUELLA ERA VERAMENTE UNA BRUTTA NOTIZIA…..


Suona la campanella, entra il prof.Leone, insegnante di educazione tecnica.


Per noi, l'ora di ed. tecnica era sempre una festa, quei 60 minuti sembravano volare, lui, il prof. ,ci parlava di tutto dalla chimica alla biologia, dal modellismo da realizzare sul compensato, ai prodotti della nostra terra e dei metodi antichi per lavorarla.


Era simpatico, sempre gentile e disponibile e soprattutto molto preparato.


Quella mattina quando lui entrò, nessuna festa e nessun entusiasmo lo travolse, eravamo tutti seduti, silenziosi, con la testa china…..


Lui ci guardò , conosceva il motivo del nostro silenzio……Iniziò a fare lezione, ma nessuno lo ascoltava, neanche lui infondo era piu abituato a fare lezione in quel modo……


Si fermò e mi chiamò vicino a lui, io lentamente mi avvicinai e parlottiamo un po, mi ricordo' che l'11 novembre lui aveva lezione da noi dalle 10,30 alle 11,30…...


Mi diede una idea di come saremo riusciti a farci ritornare il sorriso.


Ritorno al mio posto saltellando e tutto contento……


Arriva l'11 novembre, era credo un mercoledi.


Tutti a scuola, ordinati, silenziosi.


Al suono della campanella della ricreazione tutti noi invece di correre per i corridoi e gironzolare per le classi, incominciamo a spostare banchi e sedie, organizziamo un vero e proprio banchetto : chi porto le tovaglie da tavolo ei tovaglioli, chi i piattini, i coltelli e le forchette, chi il vino della propria campagna così come il pane, il salame, il formaggio primo sale, la salsiccia già un po secca, le melanzane arrosto fin anche la caponatina e le olive verdi schiacciate…….


Preparammo velocemente tutto, eravamo pronti…. Nel mentre entra lui, il prof.Leone.


Andammo tutti ad abbracciarlo e lo portammo con noi vicino al tavolo.


Iniziò la festa.


Sorrisi, grida e un po di sano frastuono accompagnava questa unica e splendida scorpacciata di prodotti della nostra terra…


Sembrava finita.. ma non fu cosi, come in un vecchio film americano, mentre noi gridando e scherzando festeggiavamo San Martino, si apri dolcemente la porta e a uno a uno apparvero le facce stupite e sorprese prima del signor Buscema, poi del signor Smantello e per finire quella della preside Gentile..


Ci zittiamo in un secondo, un silenzio tombale ci travolse ed anche il viso del prof. Leone non era dei migliori…


La preside entro seguita dai Buscema e Smantello, si avvicinò a noi con passi lenti e sguardo severissimo, arrivata vicino al tavolo guardo negli occhi il prof ed esclamò << che fa vi siete fermati? Perché?, siete stati bravi e geniali…..>> il viso del prof, Leone si riempi' di felicita, noi tutti corremmo ad abbracciare la preside che insieme a noi inizio ad assaggiare tutte quelle bontà.


Fu un San Martino indimenticabile, una lezione di vita e, quella si, di buona scuola.


NB, l'unico aspetto negativo di tutta questa vicenda è che subito dopo, iniziarono ad arrivare nella nostra classe, per assaggiare qualcosa, tutti gli altri prof e tanti altri ragazzi e per noi alla fine non ci fu più niente.


Ma questa è un altra storia.


Ho messo questa foto, di cui non conosco nessuno e non so chi sono, solo perché sono tutti ragazzi, e noi della 3*D eravamo l'unica classe maschile di tutta la " Luigi Pirandello".


Aldo

Comments


bottom of page