I siciliani si alzano tardi la mattina e poi comprano i vestiti alla "fera" invece che all'Outlet, da Dolce e Gabbana, rischiando di mandarli in malora. “Qui nessuno fa nulla, non avete dignità: andate a lavorare!” ha detto Dolce a Repubblica: “Cosa si aspettano da me? Che venga qui con una valigia piena di soldi da distribuire”? e sottovoce ha aggiunto "eccheminchia!".
Domenico Dolce sceso a Polizzi Generosa, sua città natìa, per le vacanze estive, ha mal tollerato i giovani sdraiati invece che piegati in due sui campi, con la vanga e la scurzetta. E come ha dato di matto quando non ha più ritrovato la vecchina col baffo e il purretto e il mantale nero e i picciriddi cisposi davanti gli usci delle case umide e ronzanti di mosche.
Dice ancora Dolce: “Fate noccioline, fagioli badda , ricamate" fatevi sfruttare dai capitalisti e state zitti, possibilmente lontano da casa. Domenico Dolce è uno stilista di successo, che chiede scusa ai cinesi per averli offesi con una pubblicità razzista basata sul luogo comune e insulta i terroni perchè troppo poveri per essere presi in seria considerazione. Gabbana invece con chi se l'è presa? Con le donne troppo formose per indossare la sua lingerie?
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