LA FESTA DI SAN FELICE E QUELLE LUCI SPENTE
- Aldo la Ganga
- 10 ore fa
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Nicosia ha l’onore di annoverare tra i suoi concittadini un santo, Filippo Giacomo Amoroso, consacrato Fra Felice.
Certamente io non sono il più idoneo a scrivere ed a parlare di San Felice , seppur negli anni ho ripubblicato una edizione di BISACCIA EROICA ed. DaVì
Chi mi legge, certamente conosce le gesta del santo meglio di me, ma credo giusto spendere alcune brevi considerazioni.
Devoto fin da bambino, San Felice, dopo la morte dei genitori, all’età di 28 anni, entrò a far parte dell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini presso il convento di Mistretta, dopo che per ben sette anni era stato rifiutato perché analfabeta. Sulla base dei miracoli ricevuti per sua intercessione, fu prima beatificato, nel 2005 canonizzato compatrono della città di Nicosia e quest’anno, nel contesto dell’incontro della Conferenza Episcopale Siciliana, riunitasi a Palermo nel mese di gennaio, è stato dichiarato “Patrono regionale dei donatori di sangue”, a seguito del prodigioso zampillare di sangue vivo da un polso del santo sebbene già da diverse ore aveva emesso l’ultimo respiro.
Nicosia quest’anno, ventennale della santificazione ne ha rinnovato con devozione i festeggiamenti con varie manifestazioni che hanno raggiunto il momento culminate sabato scorso.
Molti partecipanti, con passione, fede e qualche mugugno. Mugugni, fatti soprattutto di esternazione e amarezza e che io ho raccolto in questo breve articolo e in poche righe e a cui voglio dare voce.
Le lamentele mettevano in evidenza il supporto veramente minimale fornito dall’amministrazione comunale ai festeggiamenti.
Nessuna attività collaterale e di sostegno a questo evento veramente straordinario e unico che si è svolto a Nicosia, sia per l’assenza di qualsiasi valorizzazione turistica, ( il famoso turismo religioso …..) che dovrebbe essere uno dei pilastri di una attività amministrativa di rilancio e sviluppo economico.
Ma la cosa che più ha dato fastidio a tantissimi cittadini è il fatto che ormai da almeno due anni l’immagine scenografica del viso di San Felice, ricavata da un gioco di luci nella maestosa rupe del castello è scomparsa a causa di un problema tecnico ( pare che ci sia qualche filo elettrico da ripristinare…) e che ancora oggi non è stato riattivato.
Cari concittadini, ma perché meravigliarsi?
Hanno mai fatto qualcosa in merito di Turismo con serietà e programmazione? No!
Hanno mai cercato di sviluppare il turismo religioso? No!
E poi sia chiaro, ma perché vi aspettavate che riparavano questa illuminazione, non vedete che nonostante sono passati tre anni, e quasi quatto milioni di euro di finanziamento, hanno lasciato un paese al buio?
Qualcuno spera che almeno per il 23 ottobre si risolverà, io ci credo poco.
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