Leonforte é la Sagra della pesca IGP
- Gabriella Grasso
- 6 ott
- Tempo di lettura: 3 min
La XLIII Sagra della Pesca di Leonforte IGP e dei prodotti tipici è iniziata con l'avviso di chiusura al traffico della SP7/A con gravi disagi per chi avesse voluto raggiungere Leonforte dalla A/19 tramite lo svincolo di Mulinello.
"In questi giorni con la Sagra in corso, turisti e visitatori si ritrovano spaesati, senza indicazioni alternative nè percorsi consigliati" scrive Vincenzo Crimì su Facebook

La Sagra si è svolta il primo fine settimana di ottobre, come vuole la tradizione nonostante la raccolta della pesca si faccia, prevalentemente, a settembre (da cui pesca settembrina). Quest'anno la Sagra è concisa con l'ultimo weekend delle Vie dei Tesori.
Magnifico.
Peccato che fra due punti delle Vie dei Tesori, a ridosso della piazza Margherita che ha ospitato stand alimentari, artiste e artisti, show cooking e pure l'istituzionale palchetto per l'inaugurazione (affollatissimo di autorità autorevolissime e di secondo piano, fatelo più grande l'anno prossimo) siano stati collocati (di nuovo) i bagni chimici.
In bella mostra, sul corso Umberto I, trabordante di persone, svettavano i gabinetti. Necessari, certo, ma per nulla discreti. Ogni anno c'è questa camurria : non si riesce a trovare un angolo meno esposto al pubblico. Creiamo un Comitato ad hoc , fatto di gente che la sa lunga, chiediamo ai dotti, ai medici e ai sapienti, agli arrinisciuti restanti e migranti, ma facciamo qualcosa per aiutare chi di dovere a allocare i gabineti altrove. Facciamolo per chi dovrebbe usarli e si tiene dal farlo. Entrare e uscire da un gabinetto messo in mezzo a una strada piena di persone potrebbe creare imbarazzo anche a chi non è affetto da urofobia a meno che non tratti di una challenge chessò la piss in a crowd challenge e allora va bene, però ditelo.
Domenica mattina i bagni sono stati spostati una cinquantina di metri più in là di piazza Margherita, ma sempre sul corso Umberto come gli altri piazzati nei pressi della chiesa Madre.
Niente non ci si riesce proprio a essere più attenti.
Ciò detto, la Sagra anche quest'anno è stata una progressione esponenziale di performance , su binari prevedibili: pesca (poca) e suoi derivati (tanti); caramellata è finita niente di meno che nel panino di Ciccio's Burger! Una cosa da gourmet solo se social altrimenti immangiabile ( secondo i miei gusti, ovviamente); un fiume di gente per strada a passeggiare, guardare e gustare cose buone e salate e dolci (con buona pace di chi ancora si preoccupa dei droplet) e poi ancora spettacoli, eventi culturali e poi gli stand quasi tutti dei liceali. Da oltre un decennio le bancarelle che servono a finanziare le matricole sono un must. All'inizio del fenomeno si provò a isolarle, ma poi si capì che senza la Sagra sarebbe stata vuota e allora via a banchetti colorati , gioiosi e rumorosi di voci e musica ( tanta, diversa e sovrapposta ) ma tutto passa in secondo piano perché su tutto, su ogni cosa curiosa, imprevedibile, bizzarra e bella, sopra tutto questo e altro ancora scorre l'alcool: tanto, tantissimo alcool e non scrivete "è sempre così solo che voi (vecchi) non lo vedete" perché se è sempre così e certamente lo é, è grave, grave assai. Già nel pomeriggio di sabato, le traverse parallele al corso erano chiazzate di vomito da sbornia e da bottiglie di birra e di super alcolici e da biccheri di plastica anche perché i cestini erano pochi e mal distribuiti. Non possiamo rassegnarci all'evidente abuso di alcool ; non possiamo guardare giovani e giovanissimi barcollare o stramazzare a terra per il troppo bere. Non possiamo, non dobbiamo e per cortesia evitatemi i "ma lo fanno tutti e ovunque " o gli insopportabili "ma anche..." comunque la Sagra è stata molto partecipata quest'anno e in tanti si sono prodigati per abbellire il paese come i volontari della scalinata Musumeci: Nino Mazzola, Elisa Debole, Graziella Di Franco, Angela Gagliano e Giovanna Dottore e i prodighi di Parco Sottarco che insieme alle e agli studenti del PCTO hanno fatto conoscere il museo Liardo e le carceri di palazzo Branciforti e il gruppo Folcloristico, che di recente ha perso un socio, un amico, una brava persona: il signor Vanadia. Iniziata giorno 4, la Sagra si è conclusa la sera del 5 con le barzellette di Giuseppe Castiglia; tante risate e tanto buon umore in un momento di tensione mondiale e di conflitto sociale ci stanno, servono a distrarre la gente dal dolore degli altri. Degli altri è bene occuparsi nei momenti opportuni , a favore di video maker pronto a riprendere la faccia di circostanza per il murale con la bandiera di tendenza .
Anche la XLIII Sagra della pesca di Leonforte IGP è passata, l'anno prossimo se ne farà un'altra, altrettanto riuscita, ma quanto sarebbe bella una Sagra all'insegna del rispetto per i fonofobici, alcool free e senza panino con pesca caramellata!
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