LUIGI BOGGIO, A PROPOSITO DI QUEI GIORNALISTI CUOCHI DEI LORO PADRONI
- Luigi Boggio
- 12 set
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I giornaloni dei loro signor, quelli che con le rispettive redazioni cucinano le pietanze giornaliere per farceli calare, come se le lettrici o i lettori non sono in grado di capire la qualità della minestra. Forse, senza forse, non sanno ma fanno finta di non saperlo, che le fonti dove attingere le notizie sono varie, grazie alla ricchezza della rete. Bisogna però sapere cercare anche se i siti liberi non sono molti e che c'è molta concentrazione e non pochi conflitti d'interessi. Per superarli ci vorrebbe una riforma di tutto il sistema informativo perché esiste, senza mettere la testa sotto la sabbia, una reale questione democratica. Se le forze del cambiamento, del campo largo o stretto che sia, non si fa carico di questa questione con delle proposte in grado di aprire le finestre su questo mondo non si va da nessuna parte. Si nota come hanno dato e continuano a dare le notizie sulle guerre in corso , gli sbarchi, le morte sul lavoro, e in ultimo le imminenti elezioni regionali. Dopo aver massacrato per mesi la segretaria del Pd incapace di mettere insieme una coalizione, smentiti oggi dai fatti, hanno virato sulle contraddizioni interne allo schieramento per scarsa credibilità. Mentre quella del centro destra è molto alta e rassicurante per i padroni dei giornali, la finanza, gli evasori e quelli che non rispettano i contratti e le norme della sicurezza sul lavoro. Poi che ci sono oltre il 25% di giovani che non lavorano e non studiano non sono fatti che riguardano il governo Meloni. Al momento il governo è concentrato alla conquista della banca d'affari Mediobanca attraverso Mps, e successivamente le Generali. Però riconosco che non sono così ingenui da dire abbiamo una banca perché sanno come muovere le pedine.
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