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LUIGI BOGGIO. LA MAFIA E'PIU VIVA CHE MAI

In questi giorni quasi tutte le cronache dei giornali si sono occupati  dei tagli dei finanziamenti delle strade provinciali da parte del governo Meloni e del caos all'interno dei partiti in particolare nel Pd. Mentre hanno dato meno peso alla relazione annuale della Dia presentata in Parlamento, che ha messo in evidenza della presenza capillare della mafia nei territori, dopo anche i duri colpi inferti dalle forze dell'ordine e della magistratura con arresti,condanne e confisca di beni.. Per l'importanza che la relazione assume sul piano della conoscenza e della vita delle comunità  andrebbe discussa nei consigli comunali aperti alla società e nelle scuole per il contrasto sul piano culturale di questo velenoso, corrivo e violento fenomeno. Anche perché sono presenti altre organizzazioni criminali che interagiscono tra di loro per il controllo dei territori, il traffico di droga e di altri affari illeciti. Un'interazione che va oltre lo Stretto per collegarsi ai signori dei Cartelli della droga e ai riciclatori delle ingenti ricchezze sparse per il mondo. Sono presenti in tutti i gangli delle attività economiche e finanziarie ed in rapporto anche  con la politica condizionando  l'autonomia e la libertà. Per questi motivi  si dovrebbe discutere ovunque per una maggiore consapevolezza e far scudo alle infiltrazioni. Il silenzio va squarciato. La favola che dalle nostre parti non c'era non reggeva allora e non regge oggi, anche se il fenomeno andrebbe indagato con maggiore attenzione per quello che sta avvenendo in agricoltura  e nel settore commerciale. La relazione della Dia  parla di una presenza capillare che deve preoccupare per non essere travolti e per reagire in modo corale. Non sempre ci si riesce per l'emergere anche di polemiche inspiegabili   nel movimento antimafia  come è avvenuto nel giorno del ricordo di Falcone. E da non sottovalutare inoltre quello che avviene dentro i partiti per la mancanza di regole e di controlli nel reclutamento e nell'operare amministrativo. Sono  facili ad essere scalabili e manovrabili nel gioco interno e in quello delle alleanze. Ci sono momenti in cui non si capisce proprio nulla come all'assemblea regionale Si passa e spassa da un partito  ad un altro come  se nulla fosse. Mentre loro giocano la Sicilia viene scippata dal governo Meloni da una parte dei finanziamenti per le strade provinciali dissestate. Un taglio a favore di alcune opere del Nord. C'è stato il solito lamento, ma non l'organizzazione di una protesta corale per farsi sentire. Però  si piange, ipocriti,  che le zone interne si spopolano anche  a causa di una rete viaria disastrata. Nel cuore della Sicilia ci sono strade che dalla fine del secolo scorso attendono d'essere completate. Su tutte la statale Nord-Sud e la provinciale Agira-Nicosia. Per non parlare poi delle provinciali nissene e agrigentine impraticabili e pericolose. Senza strade e senza acqua, come quest'anno, viene sempre la voglia di scappare. I vecchi non possono, ma non i giovani. I governi passati e presenti sulle zone interne hanno fallito. Per non parlare dello squallore del ceto politico locale che invece di pensare alle loro comunità non hanno fatto altro che pensare alle proprie cose e a quelli degli amici di cordata. Anche i figli degli amici di cordata vanno via anche perché la fabbrica delle raccomandazione ha chiuso battenti.

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