LUIGI BOGGIO "DISEGUAGLIANZE SOCIALI E TERRITORIALI"
- Germinal Controvoce
- 28 set
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Crescono le diseguaglianze sociali e territoriali. Il quadro si fa sempre più drammatico anche se il governo non ci dice come stanno veramente le condizioni delle famiglie italiane. Per loro il racconto è di tutt'altra natura, ma non può scappare su alcuni dati reali che vanno dall'inflazione che erode sempre più i bassi salari, dalla disoccupazione giovanile al dramma alloggi, dalla crescente povertà all'aumento della ricchezza di pochi. La povertà cresce ma non arretra. Un fenomeno inarrestabile, visto che 2,2 milioni di famiglie vivono nell'indigenza assoluta, pari a 5,7 milioni di individui, in pratica una persona su dieci, di cui si contano più di 1,3 milioni di minori. Questi bambini crescono in condizioni di privazione materiale grave. Un fenomeno, come sostengono alcuni ricercatori, che sta diventando strutturale e intergenerazionale, aggravato dalla riduzione del sostegno pubblico e una forte accelerazione dell'inflazione per i beni alimentari e gli affitti. Come sostengono molte associazione, inascoltate, ci vorrebbe un tavolo permanente con il governo e le regioni per trovare delle soluzioni adeguate e permanenti di un certo tenore per fare uscire queste famiglie dall'indigenza. Tenendo altresì che abbiamo il dramma disperato degli emigrati e dei minori abbandonati. Un quadro fosco, complesso e lontano da soluzioni per mancanza di adeguate risorse finanziarie e di volontà politica. Indirizzata attualmente verso l'acquisto di armi che riempiono di profitti i portafogli dei signori delle industrie degli armamenti. Ci stiamo preparando alla guerra che non è altro la sconfitta della politica. Mentre in Ucraina si combatte a Gaza non c'è guerra ma si muore. Dalle diseguaglianze sociali bisogna anche parlare di quelle territoriali che si intrecciano per alcuni aspetti umani e di vita per l'assenza di servizi e di lavoro. Anche il presidente della Repubblica è intervenuto sull'argomento delle zone interne per richiamare l'attenzione del governo e delle forze politiche. << Un patrimonio di persone e di luoghi che non bisogna fare deperire e abbandonare, e che non possiamo arrenderci alla scomparsa >> << E' giunto il momento di una riflessione che faccia giustizia di quel luogo comune secondo il quale il diradarsi della popolazione comporta necessariamente rarefazioni di servizi e abbandono di infrastrutture>> Per essere sincero non so quanti uomini di governo e dei partiti abbiano letto questo intervento per darsi da fare con idee e proposte da mettere in campo. Anche i sindaci di questi comuni potrebbero trovare una sintesi unitaria per un grande appuntamento nazionale per dire che si vuole continuare a vivere nei propri comuni tra la propria gente e le tante bellezze ricche di storia.
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