Tra le tante peculiarità della nostra cittadina c'è sicuramente quella che vede almeno 5000 persone vivere in campagna.
Chi per piacere, chi per lavoro.
Tra i mille e più nuclei famigliari che hanno fatto questa scelta, emerge la “MASSARA”, la donna che vive in campagna con la sua famiglia.
Lei rappresenta forse l'elemento di maggior continuità nel garantire il rispetto ed il tramandarsi delle tradizioni rurali della nostra comunità
Basta dare uno sguardo da qualsiasi promontorio e si può ammirare un territorio pieno di masserie e case di pregevole fattura che si distendono come stelle in un cielo estivo fin dove finisce il nostro sguardo.
Il territori nicosiano è a forte popolamento rurale, le masserie che da secoli sono distribuite con eleganza e consapevolezza in lungo e in largo i quasi 218 km quadrati del suo territorio sono divenute nel tempo luoghi di aggregazione sociale e di interessi economici che si sposano con la cura delle terre nel rispetto di una natura spesso selvaggia ed incontaminata
Ancora oggi le sue fertili campagne che continuano ad ospitare come ho gia scritto in precedenza, parte consistente della popolazione.
Tutto nasce da un abitudine consolidata, infatti, i contadini raggiungevano il paese solo ed esclusivamente in occasione delle feste patronali.
Il fiorire di una alta concentrazione della popolazione nelle campagne ha in realtà origine antica e si realizza concretamente con l'arrivo dei coloni “lombardi”, che stabiliscono dimora nelle campagne curandosi della terra nelle forme più diverse: come piccoli proprietari di terre attribuite loro dai Normanni o ricevendo i campi in mezzadria, enfiteusi o gabella dai feudi comunali ed ecclesiastici.
L'affermarsi di questo stile di vita faceva nascere nelle contrade dei territori limitrofi a Nicosia veri e propri borghi costituiti da più masserie, alcune delle quali rappresentano ancora oggi un pezzo importante di storia.
La Massaria è il vero cuore dell’attività rupestre, della vita nei campi, è dimora del massaro e della sua famiglia. Essa ospita contadini e lavoranti, e le principali attività produttive della terra, ma anche le prime fasi della commercializzazione dei prodotti derivanti da agricoltura e pastorizia ed attività artigianali connesse con queste attività.
E' ovvio che, essendo quella agro‑pastorale la forma di economia più sviluppata del territorio, anche per controllare meglio i propri interessi, i nobili nicosiani si posero il problema di una propria dimora in campagna, anche solo per villeggiarvi.
Sotto Carlo III e Bernardo Tanucci i ricchi possidenti edificano le proprie ville, molte delle quali (La Via, La Motta Salinella, La Motta San Silvestro) si concentrano sulla cosiddetta "collina dei baroni" che sorge a San Giovanni, di fronte al paese, mentre altre, prevalentemente liberty, sorgono in località San Giacomo.
Il territorio è poi costellato di insediamenti rupestri come case Salerno e Rossignolo e in contrada Mercadante.
Senza dimenticare il piccolo borgo feudale di Villadoro, oggi frazione di Nicosia.
Questo tradizionale e amorevole rivolgersi alla terra è oggi tutt'altro che sopito ed anzi più che mai colpisce la capacità dei contadini nicosiani di coniugare le antiche tradizioni del lavoro nei campi con le più moderne ed avanzate tecnologie il cui parsimonioso utilizzo non sembra intaccare più di tanto la splendida realtà ambientale di questa propaggine dei Monti Nebrodi.
Comments