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NICOSIA, LA COLLEZIONE RASPANTI. MILLE LIBRI SULLA PROPRIA CITTA'



Ripubblichiamo sul nostro blog, un articolo a firma di Marzia Marassa' e' apparso in queste ore sulle pagine web di SICILIA URBANA.

Credo che il lavoro e la passione che in questi anni, hanno mosso "Peppuccio", Cosi mi piace chiamare Giuseppe Raspanti, e' un unicum nella nostra comunita'.

Probabilmente nei decenni avvenire, le future generazioni capiranno l'importanza di questa collezione.

Necessaria e indispensabile per non perdere le radici.

Intanto, nel presente non posso che dirti grazie per tutto questo.

Grazie e ancora grazie.

Di seguito l'articolo

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Già da qualche tempo è sorta l’idea di una rubrica che possa dare lustro agli uomini che conferiscono al proprio paese valore ed onore, grazie ad il loro instancabile impegno. A tal proposito, partendo dal territorio nicosiano, una delle persone che più rappresentano l’amore per il paese di Nicosia è di sicuro Giuseppe Raspanti, eccelso fabbro molto apprezzato sia per il suo mestiere che per le sue incessanti ricerche sulla cultura locale.


Più di vent’anni fa, per diletto, iniziò a collezionare libri incentrati sulla storia di Nicosia a tutto tondo, dal punto di vista: artistico, musicale, culturale, sportivo, religioso, filosofico, politico, economico, ecc. Ad oggi, la sua biblioteca personale consta di oltre mille volumi, di cui il più antico è datato 1630, libro del teologo nicosiano Antonio Cotonio, pubblicato in ben 40 edizioni. 

 


Il libro più prezioso della collezione Raspanti è, invece,  una copia originale del “Wall Street under oath”, scritto dal magistrato Ferninard Pecora nel 1939 (che ha come tema le operazioni della Borsa di New York del 1933 e 1934), libro oggi quotato fino a 11.000 dollari. Ferdinand Pecora, di cui quotidianamente ammiriamo il busto bronzeo in piazza Garibaldi, era nato a Nicosia e successivamente, emigrato con la famiglia negli Stati Uniti, scoprì le pratiche irregolari che i mercati finanziari americani mettevano in atto a spese degli investitori comuni, indagine che portò gli Stati Uniti all’emanazione di leggi sulla sicurezza degli investimenti finanziari e che rese Ferdinand Pecora talmente celebre da finire sulla copertina della rivista statunitense “Time”. Ancor oggi, la sua indagine è oggetto di studio da parte dei docenti di tutto il mondo, come testimoniato anche dall’edizione del 2010 del professor Michael Perino, docente all’università Saint John di New York.



Oltre al volume scritto in inglese da Ferdinand Pecora, la collezione Raspanti si compone di altri libri in lingua straniera provenienti da tutto il mondo. Giuseppe Raspanti, infatti, ricerca incessantemente volumi oltre oceano, e l’ultimo, incentrato su San Felice da Nicosia, fu scritto dal missionario De Barletta a Santiago del Cile nel 1888.


Oltre agli innumerevoli volumi, Raspanti conserva anche foto originali di notevole rilevanza storica, come quelle di Enrico Mattei, ai suoi tempi l’uomo più importante d’Italia in quanto fondatore dell’ENI. Mattei, che sfidava le lobby americane per dare all’Italia l’indipendenza energetica, si trovava proprio a Nicosia il 27 ottobre 1962 (come si evince anche dal calendario alle sue spalle), giorno in cui poi morì mentre si trovava sul volo Catania-Milano (l’aereo, a causa di una bomba, precipitò poco prima che arrivasse all'aeroporto di Linate). Al tempo, le foto originali, che ad oggi Raspanti conserva a Nicosia, furono pubblicate sui più autorevoli giornali del tempo.


Il valore della collezione Raspanti è da ricercare anche nei volumi antichi, a volte persino con manoscritti e disegni tecnici al loro interno.


Inoltre, la collezione è impreziosita ulteriormente anche dalla presenza di medaglie, monete, francobolli, cartoline d’epoca di Nicosia, ed anche di pregevoli dipinti, come quello di San Felice, del 1888, ad opera dell’artista svizzero Joseph Reichlin. 


Inoltre, Rapanti conserva anche copie originali di giornali newyorkesi che rendevano omaggio a diversi nicosiani emigrati negli Stati Uniti, oltre ad alcune corrispondenze del barone La Via mentre si trovava al servizio di leva.



Nella biblioteca Raspanti, la storia di Nicosia viene narrata a 360 gradi, non solo per mezzo di ogni espressione artistica odierna e non, ma anche grazie a svariate relazioni su tutti gli aspetti concernenti Nicosia, dai suoi cittadini ai progetti mai portati a termine, come nel caso della ferrovia (non solo per la tratta Nicosia-Pirato, ma anche per quella Nicosia-Paternò, il cui progetto era già pronto, ma mai realizzato). 




Tutti i documenti citati fanno di Giuseppe Raspanti una fonte storica inesauribile, sempre pronto a condividere con i nicosiani del mondo immagini di antiche realtà, tradizioni dimenticate, antichi costumi, mestieri e oggetti in disuso e foto del paese che cambia incessantemente.


 



Ringraziando chi, come Giuseppe Raspanti, mette i propri beni privati al servizio dei propri concittadini con immensa disponibilità ed encomiabile dedizione, auspichiamo che le conoscenze derivate da queste sue encomiabili ricerche si possano presto trasmettere ai posteri, con l’impegno diretto delle istituzioni, coinvolgendo i giovani mediante reiterati progetti didattici e culturali, affinché le nuove generazioni possano salvaguardare il patrimonio immateriale del proprio paese e affinché possano conoscere i loro concittadini che, sin dai tempi più remoti, si distinsero in diversi ambiti (purtroppo nel proprio paese di provenienza spesso cadono nell’oblìo e sono, invece, decisamente più osannati in altre città, ove vengono dedicati loro odi e famedi). È il momento di mettere a disposizione dei giovani nicosiani la pregevole collezione forgiata dall’impegno di un singolo cittadino, degno di lode, quale è Giuseppe Raspanti. Diamo spazio alla cultura, diamo spazio al territorio!


 

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