La crisi idrica non può addebitarsi alle incapacità di questa amministrazione comunale, che sono ahimè obiettive e riconosciute.
Cosi come le soluzioni non sono gli attacchi a Germinal, ad Aldo o a tutti coloro che giustamente pongono il problema.
Il becero vittimismo di questo Sindaco (?), “i miei avversari sono bugiardi e ce l’hanno con me per motivi personali”, non impressiona né convince più nessuno.
Veniamo allora al punto.
Il problema non è strategico, è emergenziale.
Mi spiego. Tutti i progetti per risolvere la questione siccità in Sicilia, come i dissalatori, le riparazioni delle grandi condotte o la realizzazione di nuove, il potenziamento del sistema di depurazione a scopi irrigui, l’incanalazione di torrenti nelle dighe, i sistemi di sollevamento più efficaci o lo sfruttamento di falde acquifere preistoriche nel sottosuolo e tanti altri ancora sono tutti validi nel medio e lungo termine.
Oggi però occorre dare l’acqua alla città che ha sete. Dico oggi e non domani.
Non capisco ad esempio perché non vengono attivati i due o tre pozzi, recentemente trivellati dopo tanti tentennamenti, dai quali, mi dicono, si estraggono 5-10 litri di acqua al secondo.
Non capisco neppure perché non si riparano URGENTEMENTE i bottini di raccolta Campanito-Graffagna e non si revisiona la condotta che arriva al centro urbano.
Da questi semplici lavori potremmo ricavare forse altri 10-15 litri al secondo.
E poi raccogliere il prezioso liquido nel serbatoio di Porta Abbìa (in cima a Santa Maria Maggiore), utilizzandolo anche come riserva e distribuire l’acqua per caduta nei giorni in cui non viene erogata dall’Ancipa, più facilmente nei quartieri a valle e, con le opportune manovre, in quelli più alti.
Sono idee ovviamente da affinare e verificare.
Ma l’obiettivo generale deve essere quello di sfruttare tutte le nostre risorse e metterle in campo insieme a tutti i nostri mezzi. Subito!
Inoltre, se le relazioni geologiche o i satelliti ci danno la certezza di trovare l’acqua, è utile scavare qualche pozzo anche nelle zone vincolate.
Non sarà mai un pozzo di acqua limpida a danneggiare una riserva naturalistica, anzi semmai l’arricchisce.
I Sindaci debbono prendere in mano la situazione e mettere all’angolo questi “mostri burocratici” (Sicilia Acqua, Ambito Territoriale, Cabina di Regia, AcquaEnna, ecc…), creati negli ultimi anni dalla classe politica per ragioni clientelari, che dimostrano di non essere in grado di gestire l’emergenza.
Bene fa la Signora Sindaco di Valguarnera ad uscirsene da AcquaEnna.
Riflessione finale.
Il dr. Bonelli come Sindaco è scarso, questo l’ho sempre saputo.
Però è meno peggio di coloro che lo sostengono, assessori e assessoresse in primis e, salvo qualche eccezione, di coloro che dovrebbero incalzarlo dall’opposizione.
Ma in questo momento bisogna unire le forze e fare tutto ciò che va fatto. Anzi di più.
Meno polemiche e più operatività.
Poi ci penserà madre natura con le piogge che arriveranno, speriamo presto e senza danni ulteriori.
Però vi prego, dopo la stagione delle piogge, andatevene tutti a casa e date la possibilità al popolo nicosiano di eleggere nuovi rappresentanti. Fatela finita con questa agonia politica.
Personalmente auspico in futuro un Sindaco donna, con o senza laurea, magari una casalinga, che a mio avviso sarebbe in grado di amministrare bene e meglio, come dicevano gli antichi romani, cum grano salis cioè «con equilibrio, discernimento ed avvedutezza».
Buon autunno a tutti.
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