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SCHLEIN...

Giuseppe Maria Amato


Il suono parrebbe fatto apposta, una scivolata, di quelle positive, di quelle che ti fa capire che è ora di cambiare passo.

Non ho nulla contro l'occhialuto ed a volte stralunato emiliano, ma la Schlein è un'altra cosa. E che sia un'altra cosa lo dimostra il grande divario tra il voto tesserato, fatto soprattutto di chi, rimanendo nel PD ha respirato l'aria stantia di un partito per troppo tempo legato all'amministrare, ed il voto esterno, delle donne e degli uomini del Bel paese, che tra un bravo e solerte governatore, rappresentante dell'Italia con una marcia in più ed una trentenne energica e pronta ad imbracciare una bandiera ha preferito la seconda catastrafottendosene della linea di partito.

Certo oggi la elezione segna il sicuro addio di una manica di democristiani alla Fioroni, messi lì ad annacquare qualsiasi impegno civile e sociale con il bilancino degli equilibri politici. Certo il PD corre il rischio di implodere in mille partitini distinti da ipotetiche variazioni della rispettiva vicinanza al comunismo. Io però, penso che la Schlein ce la farà. Ella è del XXI secolo, non ha alcuna possibile radice nelle questioni che ci tennero occupati dal 1990 (aveva 5 anni), è veloce, caparbia, coraggiosa, internazionale ed internazionalista, ambientalista, socialista.

Potrebbe rappresentare la svolta non solo per il PD, non solo per un'Italia che non si riconosce nel volto delle destre ma anche per un socialismo europeo che deve superare la stasi delle socialdemocrazie scandinave e mitteleuropee.

Il sasso è diventato una frana che ha letteralmente spostato lo stagno. Mi piace!

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