Un quasi cold case a Leonforte?

Era il 18 giugno 2025 e a Leonforte, un uomo di 79 anni, Giuseppe Romano, veniva trovato morto nella sua abitazione.

Nei giorni successivi alla scoperta del cadavere la stampa mainstream (Live Sicilia, Today.It, Vivienna, Dedalo, GDS), si è buttata sul caso, avanzando l'ipotesi di un reato efferato, con conseguenze immaginabili fra i leonfortesi e non solo: paura e sospetto. C'è , impunito e liberamente circolante, a Leonforte o nei dintorni un o una criminale? Questa è la domanda che ancora oggi, dopo diversi mesi, affiora sulla bocca dei più e di risposte? Nessuna!

Passate le prime settimane infatti nulla è stato più scritto o detto in proposito e la sensazione di insicurezza tutt'ora permane.

Non è una cosa bella eppure così è. La stampa necessita di morbosità per attirare lettori indifferenti alle vicende quotidiane di amministrazioni o governi afflitti da interessi ombelicali

ed essendo la concorrenza spietata , specialmente nel campo delle notizie meno in quello degli editoriali, le testate giornalistiche diventano cacciatrici di scoop, alla ricerca di notizie che fanno tendenza o alimentano la pruderie.

E quali sono, da sempre, gli argomenti di cui si parla? I drammi o i casi irrisolti e per ciò stesso spaventosi. Il fascino del macabro, dell'occulto e dell'ignoto o della storia lacrimevole, per la vicenda straziante, per una descrizione ricca di particolari grondanti sangue accresce la perversità della morte, dell'occulto, dell'ignoto e alimenta il "curtigghiu". Chi campa di giornalismo lo sa e continua a proporre ciò che il pubblico chiede con buona pace per la verità e il senso di sicurezza o fiducia verso chi dovrebbe garantire sicurezza e giustizia. Il moderno strillone annuncia nuove e interessanti notizie sull'edizione in vendita del quotidiano e il pettegolezzo, il piatto più ghiotto di sempre che uomini e donne consumano con avidità, si sposta dalla bocca alla pagina scritta e stampata. L'obiettivo è monetizzare.