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UNA BELLA STORIA DI CIVILTA` E CULTURA Quella porta dimenticata aperta in biblioteca

In attesa dell'apertura della nuova biblioteca, il personale lo hanno quasi tutto assunto, adesso aspettiamo che dopo tantissimi anni d'abbandono e di disinteresse.

Göteborg, in Svezia, un piccolo errore ha svelato qualcosa di inaspettato: una porta della biblioteca cittadina è rimasta aperta durante una giornata festiva. Nessun presidio, nessun controllo. Eppure, centinaia di persone hanno usato lo spazio con naturalezza, rispetto e senso civico. Sarebbe successo ovunque? Forse no.

Il 1° novembre, giorno di Ognissanti, le biblioteche avrebbero dovuto restare chiuse. Tuttavia, un ingresso dimenticato aperto ha permesso l’accesso a 446 persone. Entravano, leggevano, cercavano libri, sostavano con i bambini nella sezione dedicata.

Molti hanno perfino usufruito del prestito automatico. Alla fine della giornata, 246 volumi risultavano regolarmente registrati. Nessun disordine come in questa libreria di Lampedusa, nessuna anomalia.

Un comportamento che sorprende, se considerato fuori da ogni contesto regolamentato. Ma forse è proprio questo il punto: quando le regole non sono imposte dall’esterno, emergono quelle interiorizzate.

La biblioteca, in questo episodio, si trasforma da istituzione formale a spazio condiviso e spontaneamente regolato. È un caso raro ma eloquente: un luogo pubblico funziona anche quando manca la presenza dell’autorità.

La fiducia nei beni comuni è un tema delicato, spesso messo alla prova da episodi di vandalismo o negligenza. Ma l’esperienza di Göteborg suggerisce che, sotto la superficie, esiste ancora un senso profondo di responsabilità collettiva. I cittadini non hanno trovato solo scaffali e sedie: hanno trovato un luogo che sentono proprio, da proteggere.

Questo evento offre anche spunti per riflettere sul ruolo contemporaneo delle biblioteche. Non sono solo archivi di libri, ma ambienti sociali, spazi di apprendimento informale, luoghi di permanenza culturale. Il fatto che decine di persone abbiano scelto di restare in una biblioteca chiusa, pur senza obblighi, racconta un legame profondo tra cittadino e spazio pubblico.

FONTE: EVERYEY.IT

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