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"U PËGURIERO EU TURCO” LA MASCHERA NICOSIANA


Ed anche questo ultimo carnevale sta volgendo al termine.

Su quello che ha rappresentato in passato e di come è ridotto nel presente ne parliamo in un altro articolo di

Germinal.

Oggi voglio mettere in evidenza la maschera tradizionale nicosiana: “ “Pëguriero eu Turco””.

Questa maschera è il lascito della presenza ottomana a Nicosia, a cavallo dell’anno mille.

Quando arrivarono i Turchi, a Nicosia, come da secolare tradizione, i “Signorotti”. facevano il bello ed il cattivo tempo. Chi più chi meno, godevano dei favori della “Plebe” in quanto ad essa, veniva riservata una vita sociale fatta di lavoro, nelle terre di proprietà dei “Signorotti” e di stenti.

L'arrivo dei Turchi e lo spauracchio, instaurato nella fascia “Patrizia”, di vedersi sottrarre il potere, fece sì che diedero facoltà ai “Contadini/Schiavi”, di poter a loro volta soggiogare qualunque Turco avesse catturato e posto a proprio servizio: una sorta di schiavitù, nella schiavitù.


Al Pecoraio, il Nobile diceva: “Chi acchiappa un Turco è u so”, che, tradotto, significa: “Chi prende/cattura il Turco, è suo!”

Da questa “Storia”, ai giorni nostri, ebbe la nascita del “Pëguriero eu Turco”, una maschera che permise, e, direi, con non poche illusioni, al “Pëguriero” di rivendicare un ruolo di predominanza su altro “Uomo”: “u Turco”.

Come dire…. Che non era altro che l’ennesima guerra tra poveri.

Il contadino schiavo era e schiavo rimase e il turco non era altro che schiavo dello schiavo.

Nella foto la nostra maschera presente al carnevale di Venezia

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