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Leonforte manifesta per Gaza

Stamattina poche persone hanno sfilato per chiedere al governo meloni di sospendere ogni rapporto commerciale con Israele, che ogni giorno affama e ammazza civili inermi. Poche persone. Mancavano le tante realtà culturali e religiose che popolano il nostro paese e i paesi limitrofi. Pazienza. La solidarietà per chi non ha alcun potere contrattuale è poco interessante. Alla fine della manifestazione si è detto cosa fare per agire immediatamente a favore dei palestinesi di Gaza e fra le cose fattibili da ciascuna e ciascuno di noi c'è il boicottaggio commerciale. Nulla di nuovo. Lo fecero per primi i militanti sudafricani,nel 1959, che si battevano contro il regime di apartheid coloniale: «Non vi chiediamo niente di speciale – scrissero – vi chiediamo solamente di ritirare il vostro sostegno al regime di apartheid smettendo di comprare prodotti sudafricani». Ci vollero anni ma alla fine la decolonizzazione divenne realtà, e il boicottaggio – colpendo al cuore l’economia del colonizzatore – ebbe un ruolo cruciale. Anche verso Israele esiste da tempo una campagna di boicottaggio, coordinata dalla Rete BDF (Boicottaggio, disinvestimento e sanzioni).

La campagna di boicottaggio, disinvestimento e sanzioni contro Israele é nata nel 2005 con tre obiettivi precisi: mettere fine all’occupazione israeliana e alla colonizzazione delle terre palestinesi; riconoscere i diritti fondamentali dei palestinesi cittadini d’Israele e garantirgli la piena uguaglianza; rispettare il diritto al ritorno dei profughi palestinesi.

Gli attivisti di BDS hanno compilato una lunga lista, piena di prodotti che ogni giorno finiscono sulle nostre tavole e non solo. Manifestare a sostegno della Palestina e condannare il genocidio é importante e lo è ancora di più agire subito e i

danni economici sono una delle poche cose che, forse, il governo israeliano ad un certo punto sarà costretto ad ascoltare.

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